Gubbio e Gualdo

Il neo vescovo Paolucci Bedini sulle orme di San Francesco, da Assisi a Gubbio in pellegrinaggio

E’ iniziato sotto la pioggia battente, ieri mattina (giovedì 30 novembre) ad Assisi, il pellegrinaggio a piedi verso Gubbio del vescovo eletto mons. Luciano Paolucci Bedini. Un cammino di preparazione all’ordinazione episcopale e all’inizio del suo ministero pastorale come 60° successore del patrono eugubino Sant’Ubaldo. Domenica 3 dicembre ci sarà il suo arrivo ufficiale in città e, alle ore 16, nella chiesa di San Domenico, la solenne celebrazione di consacrazione.

Il suo itinerario verso Gubbio, ieri mattina, è cominciato dal Pontificio seminario regionale umbro. Accompagnato dai volontari della PiccolAccoglienza, dagli scout Agesci e da una guida del Club alpino italiano, don Luciano ha voluto iniziare il suo pellegrinaggio dalla Sala della spoliazione presso il vescovato di Assisi. Ad attenderlo c’era mons. Domenico Sorrentino, che lo ha accolto e gli ha donato i suoi testi sulla spiritualità francescana e sull’esperienza della comunità “Maria Famiglie del Vangelo”, iniziata da qualche anno nella diocesi assisana. Sorrentino ha poi benedetto la piccola Croce lignea che mons. Paolucci Bedini portava al collo durante il suo viaggio a piedi e il gruppo è ripartito. Il passaggio di fronte alle basiliche francescane del Sacro convento ha preceduto l’uscita da porta San Giacomo, la stessa che – oltre otto secoli fa – vide passare un giovane Francesco dopo la rinuncia alle ricchezze del padre e l’inizio del cammino verso Gubbio.

Passo dopo passo, nei giorni che precedono la sua ordinazione episcopale e il suo ingresso nella diocesi eugubina come Pastore, il vescovo Luciano, lungo il sentiero francescano, vuol rendere sempre più saldo il suo legame con la “Chiesa-Sposa”, così come l’ha immaginata e descritta fin dal giorno in cui – nel segreto – è stato chiamato a succedere a mons. Mario Ceccobelli. Il cammino, nonostante il maltempo, ha portato mons. Paolucci Bedini ad ammirare quei luoghi sui quali, oltre otto secoli fa, si è soffermato anche lo sguardo del “santo giullare di Dio”. Allo stesso tempo, lungo l’itinerario, don Luciano ha incontrato, in questi giorni, persone, fedeli, collaboratori laici, amici vecchi e nuovi. In particolare, i giovani e le famiglie eugubine, che con lui condividono le soste nelle tappe di ValfabbricaSan Pietro in Vigneto.