Verifiche su gestione di volontari e mezzi. Intanto è botta e risposta tra le associazioni venatorie dopo che è stata respinta una proposta di spartizione
Nell’Atc3 del Ternano, dove si attende la nomina del nuovo presidente da parte della Regione, dopo il mancato accordo all’interno del Comitato di gestione, continuano le schermaglie tra le associazioni, soprattutto del mondo venatorio. E questo nonostante, appunto, la palla sia passata ora in mano, anche formalmente come prevede la normativa, alla governatrice umbra Donatella Tesei.
Nuova “visita” della guardia di finanza
Intanto, nei giorni scorsi la guardia di finanza è tornata negli uffici ternani dell’Ambito territoriale di caccia. Per acquisire documentazione, sembra, relativa all’utilizzo dei mezzi e alla rendicontazione dei rimborsi dei volontari.
Controlli, evidentemente, anche in questo caso legati agli esposti che sono stati presentati. Come avvenuto in passato, a dimostrazione del clima che si vive nell’Atc3. Tutto questo mentre l’Ambito resta con la proroga del precedente presidente.
Le accuse di Arci Caccia
Una situazione di stallo di cui il presidente dell’Arci Caccia Terni, Giampiero Amici, accusala Regione, Libera Caccia, Anuu e parte del mondo agricolo in un messaggio dal titolo “VERGOGNA!!!!” che da giorni sta girando sulle chat.
“La mancata nomina – scrive Amici – comporta molti danni ai cacciatori della provincia di Terni. In particolare non potrà essere fatto il ripopolamento per la prossima stagione venatoria, nonostante i cacciatori abbiano pagato la quota per l’Atc e altri adempimenti necessari alla gestione del territorio. La motivazione della mancata nomina è perché la Regione vuole mettere una persona che sia garante degli interessi politici ed elettorali del centrodestra e poi eventualmente degli interessi dei cacciatori, nonostante questi ultimi siano i soli finanziatori dell’Atc. Questo in ‘barba’ al risultato delle elezioni avvenute nel nuovo Comitato, dove la maggioranza dei voti l’ha avuta il candidato indicato dal mondo venatorio. La Regione, Libera Caccia, Anuu e parte del mondo agricolo, vogliono ‘umiliare’ il mondo venatorio ternano e vogliono fare gli interessi politici e elettorali sulla pelle dei cacciatori”.
Il riferimento è allo sbarramento politico fatto su Romani per le sue vicinanza all’area del centrosinistra.
Amici aggiunge: “L’Arci Caccia insieme a Federcaccia, Enalcaccia e Italcaccia, cercherà di impedire che si realizzi questo scempio a danno dei cacciatori. Per questo vi chiediamo di darci una mano a combattere questa battaglia e a dire a tutti di chi sono le colpe”.
Il retroscena e la proposta respinta
Un messaggio che sarebbe seguito alla scelta, da parte del rappresentante della Libera Caccia Massimo Novelli, di respingere la proposta di “accontentarsi” di una poltrona nell’Ufficio di presidenza in cambio del via libera alla nomina di Roberto Romani, il candidato sostenuto da Federcaccia, Arcicaccia, Enalcaccia e Italcaccia, che con Novelli si è spartito i voti nelle elezioni in seno al Comitato nelle quali nessuno ha raggiunto la maggioranza qualificata richiesta.
La replica di Libera Caccia e Anuu
Libera Caccia e Anuu respingono al mittente le accuse contenute nella nota di Arcicaccia. Ritenute paradossali, considerando l’opposizione fatta in questi anni alla presidenza di Fontanella che in questi mesi, vista la mancata scelta di un nuovo presidente, sta continuando a guida l’Atc3. E la richiesta di discontinuità rispetto al passato che ha portato appunto a una candidatura alternativa a quella di Romani.
Zara: la nomina della Giunta deve dare discontinuità
“Se la Giunta avesse seguito il mio consiglio avrebbe già nominato il presidente dell’Atc3. Ma evidentemente non vuole dare voce a chi, con la metà dei voti, prova a portare discontinuità rispetto alla gestione fallimentare che si è perpetrata negli anni” replica il presidente provinciale della Libera Caccia di Terni, Sauro Zara.
Che ricorda, a proposito dei mancati ripopolamenti, come nei mesi scorsi siano stati lanciati centinaia di fagiani di pessima qualità, destinati a morire.
Zara evidenzia come la precedente Giunta regionale abbia nominato i rappresentanti a propria garanzia. Ed oggi l’attuale Giunta “ha il dovere di nominare un presidente che dia discontinuità rispetto alla passata gestione”.
E ancora: “Qualcuno invita i cacciatori a dargli una mano, ma forse i cacciatori non hanno apprezzato la gestione passata e per questo attendono il cambiamento”.
Zara conclude: “La Libera Caccia chiede un cambiamento radicale nella gestione. La dignità è stata persa da parecchio tempo, perché i risultati fallimentari nella gestione dell’Atc3 sono evidenti. Nonostante la gestione di un milione di risorse – conclude – lo scorso anno il territorio era un deserto di selvaggina e le Zrc si ritrovano allo stato di abbandono, prive di fauna selvatica”.