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“NELLA PANCIA DEL PAPA’”, LA MOSTRA-GIOCO PER ARRICCHIRE LA RELAZIONE EMOTIVA TRA GENITORE E FIGLIO

(Jac. Brug) – In occasione della festa del papà, sabato 19 marzo è stata inaugurata a Spoleto, presso il Complesso Monumentale San Nicolò, una mostra dal titolo “Nella pancia del papà”, ideata dal medico e ricercatore Alberto Pellai. La mostra si propone l’obiettivo di creare un’occasione per consolidare e arricchire la relazione emotiva tra genitore e figlio. L’allestimento è costituito da varie stazioni gioco che propongono attività diverse ed istruttive, attraverso le quali il bambino può imparare divertendosi. Particolare successo stanno riscuotendo le attività della musica e delle costruzioni, ma non vanno trascurate quelle delle ombre cinesi o della cucina. La fascia di età a cui questa iniziativa si rivolge va dai 3 agli 8 anni, ma ciò non toglie che anche bambini più grandi o più piccoli vi possano trovare spunti di divertimento e di apprendimento.
Alberto Pellai, che si occupa di tutela alla salute e prevenzione in età evolutiva, conduce da anni corsi di formazione, progetti e ricerche con insegnanti, genitori e bambini, ed ha instaurato già un certo legame con Spoleto, dove è venuto più di una volta a presentare progetti e libri. La mostra trae spunto proprio da un suo libro omonimo ed è a Spoleto per la prima di 7 tappe in Umbria (Panicale, Castiglione del Lago, Bastia, Perugia, Terni e Marsciano le altre destinazioni). Sabato, per l’inaugurazione, erano presenti il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti (col figlio di 2 anni), l’assessore alla scuola Battistina Vargiu e la dirigente regionale Speranza Favaroni. La mostra, che è patrocinata dalla Regione Umbria, sarà visitabile fino a venerdì prossimo, tutti i pomeriggi dalle 15.30 alle 18.30.
I primi due giorni di apertura hanno registrato un grande successo di pubblico, unito ad importanti parole di apprezzamento da parte dei genitori. Tra sabato 19 e domenica 20 sono stati registrati circa 350 ingressi, con la maggior parte dei genitori che hanno fatto non poca fatica ad allontanare i propri figli da quel “mondo incantato”, e che hanno richiesto altre occasioni di questo tipo per crescere emotivamente insieme a loro.