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Nel Paese delle Fiabe di Castel Ritaldi, inizia domani la XII^ edizione del Premio “Mario Tabarrini”

(Carlo Vantaggioli)- Il Paese delle Fiabe, in quel di Castel Ritaldi, deve avere per forza un “Castello” comunale che sia adeguato ai suoi ospiti. E figurarsi poi cosa si può scovare nelle segrete stanze di quel palazzo. Magari ti ritrovi nella sala del Gran Consiglio a parlare di cose serie come il Premio Letterario Mario Tabarrini, immerso in un mondo pieno di giocattoli incredibili, di quelli fatti con minuzia e sapienza, latta, legno e colori tenui. Il Borgomastro ed i suoi consiglieri, tutti uniti a spiegare come le fiabe salveranno il mondo se solo i bambini, i ragazzi ma anche gli adulti avranno voglia di iniziare a scrivere di nuovo per capire che la fantasia è creatrice, potente ed anche buona. Così il sindaco “borgomastro” Andrea Reali racconta alla stampa il perché da 12 anni a questa parte Castel Ritaldi si impegna a promuovere le favole e ha deciso di diventare un esempio guida per il mondo della fantasia che possa travalicare anche i confini nazionali. Con lui il vice sindaco e anima del Premio, Aura Di Tommaso, l’assessore al turismo Angelo Gelmetti e la Dirigente scolastica dell’Istituto d’Arte di Spoleto “ Leoncillo Leonardi”, Roberta Galassi, ritaldese di origini e membro della comissione che esamina i manoscritti in concorso. Un gruppo coeso e unito negli intenti, che ben rappresenta il livello raggiunto dal premio intitolato allo scomparso Mario Tabarrini, scrittore di spessore e vincitore di importanti premi, molto ispirato da mondi fantastici e fiabeschi. Aura di Tommaso, per far capire meglio in che borgo ci troviamo, racconta le vicende del Premio con in braccio una splendida bambina che sovraintenderà i discorsi del Vicesindaco con attenzione, controllando curiosa che tutti i presenti non siano in quella sala solo per dovere di cortesia, il tutto sgranocchiando un gustoso biscotto e ogni tanto lanciando un occhiata interessata ai tanti giocattoli presenti nella sala del consiglio. Un mondo che piace ai bambini, deve in qualche modo piacere anche ai grandi, che ricordano. Questo è un po’ il semplice trucco per coinvolgere più persone possibili alla vicende del concorso, così come spiega il sindaco – Borgomastro. La Di Tommaso aggiunge anche che il Premio ogni anno fa un piccolo passo in avanti e quest’anno si darà luogo ad un asta di beneficenza a favore dei bambini meno fortunati del “Comitato per la vita” intitolato a Daniele Chianelli di Perugia, quelli che prima devono risolvere qualche problema per poi dopo riprendere di corsa a scrivere fiabe. Il “cerimoniere” Gelmetti, addetto all’accoglienza degli ospiti e all’organizzazione della loro permanenza nel Paese delle Fiabe, racconta di come si cerchi sempre di far sapere tutto il possibile di quello che il borgo è in grado di preparare per allietare gli ospiti, tanto che prossimamente si tenterà di andare oltre i confini d’Italia dove comunque il Premio è apprezzato e molto conosciuto. Sono in corso contatti con altri Borgomastri nordici e schiere di folletti sono pronte a collaborare per una scrittura universale, che parli a tutti senza barriere. A Roberta Galassi Maestra depositaria dei segreti dell’arte spetta invece il compito di far capire che alcune barriere, seppur piccole, sono già state abbattute. Il Leoncillo Leonardi parteciperà all’edizione, che prenderà il via domani, con alcuni dei suoi prodotti migliori, opera di allievi ardimentosi e fedeli nell’arte orafa e scenotecnica, il meglio che questa compagnia di giovani apprendisti artigiani è in grado di donare per la gioia del mondo delle fiabe. Alcuni studenti dello stesso Istituto si prodigheranno invece alla produzione di fantastici dagherrotipi ( ahimè digitali, come questo tempo impone) per il ricordo di tutti quelli che prenderanno parte ai tre giorni di festa.
La nostra bambina misteriosa ( forse un folletto fiabesco) prosegue nel suggerire ad Aura Di Tommaso quei dettagli che ogni tanto sfuggono mentre si è immersi tra i giocattoli che si sa , distraggono, o meglio, astraggono. E ci si spiega che occorrerebbe una trasformazione che porti il Premio dentro una Fondazione intitolata a Mario Tabarrini, così che si possa avere una maggiore solidità di denari, e che il Borgomastro non si debba trovare sempre in difficoltà ogni volta che deve fissare i festeggiamenti per il premio. Quest’anno saranno circa 300 i partecipanti ma in tempi recenti si era arrivati anche a più di 400. Un discreto esercito di penne prolifiche che debbono essere accolte con gratitudine e onore, così come tutti gli abitanti del circondario e coloro che vengono dalle città vicine. E’ così, allora, che ci ricordiamo di qualche tempo fa, forse i primi di marzo, quando un Cavaliere di un regno fantastico, da tutti chiamato il Cav C. venne in questa terra a proporre non una, ma ben due fondazioni di cui una intitolata a Mario Tabarrini. Quando accenniamo al ricordo ci rendiamo conto subito che non si tratta di una di quelle memorie fantastiche e buone, perché il faccione del sindaco Borgomastro, Andrea Reali, si rabbuia e diventa severo facendo sbuffare un sofferto “ Non se n’è fatto più niente, promesse non mantenute…”. E ne ha ben donde il sindaco, al quale si unisce una triste Di Tommaso che preferisce non ricordare. Deve essere stato uno di quei racconti che piacciono solo ad un certo tipo di adulti che non amano il mondo delle fiabe buone di Castel Ritaldi. Un vero Cavaliere di Mordor, il reame oscuro della Terra di Mezzo. Tant’è che dicono sia partito alla conquista delle terre del nord, violando persino il culto di S.Ubaldo. Che brutta storia Signora mia…!
Ma c’è qualcuno che invece ama il Paese delle Fiabe, come la Perugina che per questa edizione ha regalato carri e carri di cioccolatini per tutti i bambini che verranno. E così salutando il Borgomastro Andrea Reali e il suo consiglio di palazzo suggeriamo, che dopo la fabbrica di cioccolato, si chieda un po’ di aiuto anche alla fabbrica di dentifricio, giusto per fare una cosa corretta e sana a favore dei più piccoli. La nostra bambina splendente, sicuramente un Folletto, annuisce e saluta tutti per l’appuntamento del 16-17-18- settembre, bevendo alla salute da una curiosa fiaschetta con in cima un ciuccio. Prosit.