Valorizzare i siti archeologici alle pendici della Rupe e renderli maggiormente fruibili per sfruttarne tutte le potenzialità dal punto di vista didattico e turistico.
E’ l’obiettivo comune ai due progetti definitivi approvati dalla Giunta Comunale, riguardanti il recupero e valorizzazione dell’area archeologica periurbana della Necropoli Etrusca del “Crocefisso del Tufo”, redatto dall’architetto Simone Moretti Giani, e la realizzazione delle infrastrutture a servizio della fruibilità dell’Area Archeologica Etrusca di “Campo della Fiera”, redatto dall’architetto Giuseppe De Boni.
Gli interventi, già inseriti nella programmazione 2021 dei lavori pubblici, prevedono un investimento complessivo di 400.000 euro (200mila euro ciascuno) finanziato dalla Strategia dell’Area Interna “Sud-Ovest Orvietano” (POR FESR 2014-2020 – Azione 5.2.1) e dall’Accordo di Programma Quadro riguardante gli “Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da considerare e promuovere processi di sviluppo”.
I due progetti saranno ora inviati alla Regione Umbria per l’assegnazione delle risorse che darà il via alla successiva procedura d’appalto dei lavori.
“Non si tratta solo di manutenzioni straordinarie seppure importanti – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo – ma di una strategia organica finalizzata alla riqualificazione dei siti archeologici alle pendici della rupe e del patrimonio ambientale e naturalistico che li circonda facendone un ‘unicum’ in assoluto e con un potenziale notevole in termini di arricchimento dell’offerta culturale della nostra città e di valorizzazione a fini turistici e didattici”.
“La necropoli di Crocifisso del Tufo – prosegue – ha urgente necessità di interventi di messa in sicurezza e restauro di alcune tombe. Con gli interventi in programma procederemo anche alla ripulitura del sito dalla vegetazione spontanea e miglioreremo diversi accessi non più idonei alla fruizione da parte dei visitatori. Per quanto riguarda l’area archeologica di Campo della Fiera, ancora oggetto di indagini e studi approfonditi, sono previsti invece una serie di lavori fondamentali alla prosecuzione delle ricerche e alla sua accessibilità da parte di archeologi e visitatori. La valorizzazione delle aree di Crocefisso del Tufo e Campo della Fiera si collega, inoltre, alla riqualificazione dell’Anello della Rupe, il percorso pedonale storico, artistico e paesaggistico-ambientale del PAAO, resa possibile dall’Accordo di Programma con la Regione Umbria per il monitoraggio e la manutenzione delle aree verdi e delle opere di consolidamento della Rupe di Orvieto”.
“Riqualificare i nostri importanti siti archeologici, testimonianza della storia millenaria di Orvieto- commenta il sindaco assessore a Turismo e Cultura, Roberta Tardani – ma soprattutto renderli sempre più fruibili ai visitatori è fondamentale per arricchire l’offerta turistica e l’esperienza di visita della nostra città. In questi mesi in cui Orvieto è stata sotto i riflettori dei media per le sue bellezze storico, artistiche e culturali abbiamo messo in vetrina anche i tesori archeologici di cui possiamo disporre e con la ormai imminente ripresa dell’attività turistica siamo decisi a puntare molto sui percorsi outdoor e di trekking urbano come l’Anello della Rupe che garantisce una vera e propria suggestiva passeggiata nella storia della città”.
In dettaglio gli interventi previsti dai progetti approvati dall’Esecutivo:
Il progetto di recupero e valorizzazione su un’area demaniale assegnata alla Direzione Regionale dell’Umbria interessa una superficie di circa 115 metri quadrati a sud-ovest, dove sono ubicate sei tombe: cinque a camera e una a cassetta. L’intervento è diviso in due lotti: il lotto A comprendente i lavori per il restauro e la ricostruzione delle tombe 153, 154, 155, con la sistemazione di alcuni tratti di percorsi e il rifacimento di balaustre e il lotto B che prevede lo scavo archeologico delle suddette tombe.
I lavori riguardano lo smontaggio della tettoia esistente per verificare lo stato del terreno e della scarpata collocata a ridosso delle tombe da scavare, e per individuare la posizione e la consistenza del masso tufaceo rispetto alla necropoli. In fase esecutiva saranno poi valutati gli interventi per mettere in sicurezza la realizzazione dello scavo archeologico. I lavori proseguiranno con la ripulitura da erbe infestanti delle tombe 82 e 156 (a camera) e 152 (a cassetta) già scavate in precedenza, e lo scavo archeologico, la ricostruzione filologica e il restauro delle tombe 153, 154, 155.
La ricostruzione delle tombe vedrà varie fasi operative quali: il rilievo dello scavo archeologico con la redazione di nuove piante, prospetti e sezioni, la documentazione grafica e fotografica dei singoli elementi di pietra, lo smontaggio, la ripulitura e interventi di restauro delle componenti lapidee esistenti, il ripristino delle strutture antiche con la ricostruzione della pianta delle tombe con nuovi conci di tufo in analogia con quelli antichi, l’impermeabilizzazione per proteggere le camere funerarie dalle infiltrazioni d’acqua meteorica, il ripristino della uniformità in piano delle tombe e degli antichi tracciati di calpestio per restituire alle tombe l’originario piano di posa rispetto alla necropoli e migliorare il sito archeologico rendendolo interamente fruibile.
Per il proseguimento degli interventi di valorizzazione di quest’area archeologica su terreni di proprietà dell’Opera del Duomo e in concessione ventennale al Comune di Orvieto, è stata prevista anche l’acquisizione pubblica dell’area Sud in cui sono situati i resti archeologici del “Santuario Etrusco e Romano” dichiarata di interesse culturale con decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggi dell’Umbria. Acquisizione che permetterà il ripristino della viabilità vicinale interrotta dagli scavi archeologici in corso.
Per l’area sud il progetto prevede la messa in sicurezza dei terreni con la regimentazione delle acque anche meteoriche e la realizzazione di opere di drenaggio, la recinzione di tutte le aree non ancora perimetrate con pali di legno e rete metallica come quella esistente per le aree già recintate, una viabilità in pietrame e l’accesso ad un piccolo parcheggio per i visitatori, un percorso pedonale di collegamento con la viabilità, anch’essa pedonale, dell’area nord in cui verranno realizzate le linee interrate per l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza dello scavo archeologico. A monte del tempio sarà collocato un parapetto in legno per proteggere i visitatori da cadute verso il basso e un pannello esplicativo.
Nell’area nord verrà realizzato un blocco prefabbricato per i servizi igienici e l’allaccio alla rete idrica. A monte dell’area di scavo, invece, sarà creato un ingresso per l’accessibilità di soggetti disabili, con parcheggi e la prosecuzione dei percorsi di visita illuminati. Nella zona nord è previsto anche il prolungamento del percorso pedonale verso gli scavi della Chiesa di San Pietro in Vetere con relative protezioni di altre strutture venute alla luce. Altri interventi riguardano infine la circolazione per i mezzi di cantiere e per i visitatori.