'Ndrangheta in Umbria, escono dal carcere gli arrestati di "Quarto Passo" - Tuttoggi.info

‘Ndrangheta in Umbria, escono dal carcere gli arrestati di “Quarto Passo”

Sara Minciaroni

‘Ndrangheta in Umbria, escono dal carcere gli arrestati di “Quarto Passo”

Decorrenza dei termini secondo la difesa, il Riesame accoglie ma il 2 febbraio tutti davanti al Gup
Ven, 29/01/2016 - 15:57

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Scarcerati per decorrenza termini. Sono liberi gli indagati a Perugia nell’inchiesta “Quarto Passo”, della Procura distrettuale Antimafia. Il Tribunale del riesame infatti ha accolto il ricorso dell’ “esercito” di difensori avverso al provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip su richiesta del procuratore antimafia Antonella Duchini, malgrado la richiesta di proroga dei termini ottenuta lo scorso dicembre. Nelle maglie dell’accusa che ipotizza l’esistenza di una vera e propria ‘ndrina nata in Umbria, ma con legami profondi con la cosca storica dei Farao Marincola di Cirò i 12 sono finiti il 10 dicembre 2014, quando i militari hanno arrestato 46 persone, mentre altre 8 sono state confinate agli arresti domiciliari.

Per 12 di quegli arrestati, ieri si sono lasciati alle spalle il carcere poiché i legali hanno impugnato l’ordinanza sostenendo che erano scaduti i termini di carcerazione massima. Ed il Tribunale del Riesame presieduto da Giuseppe Narducci (a latere Verola e Semeraro), ha annullato l’ordinanza del gip che aveva prorogato fino al 31 marzo 2016, la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Salvatore Facente (50 anni); Mario Campiso (35); Cataldino Campiso (34); Antonio Lombardo (37); Luigi Orlando (41); Cataldo De Dio (38); Natalino Paletta (49); Nicodemo Blefari (46); Rocco Vincenzo Cataldi (52); Francesco Manica (45), Francesco Manfredi (41) ed Ervis Lyte (32).

Una vera e propria cosca calabro-umbra, secondo l’accusa, con base nel quartiere perugino di Ponte San Giovanni. Un’organizzazione ‘ndranghetista al cui vertice gli investigatori collocano Natalino Paletta e Salvatore Facente, rispettivamente titolari di un ristorante e di un bar.

LE INTERCETTAZIONI E LE MINACCE

Associazione mafiosa, truffa, sfruttamento della prostituzione, usura, estorsione, traffico di droga: i reati ipotizzati dalla Procura antimafia. Uno scenario contestato dai difensori dei 12 scarcerati ieri che sono stati assistiti da un collegio composto dagli avvocati: Gianni Russano, Luigi Scaramuzzino, Daniela Paccoi, Cristina Zinci, Francesco Catanzaro, Giuseppe Ierisi, Gaetano Figoli, Mauro Cordasco, Massimiliano Riga, Laura Modena, Alessandro Ricci, Claudia Orsini, Marco Baldassarri, Silvia Egidi, Antonio Cozza, Donatella Panzarola, Michele Nannarone. Il prossimo 2 febbraio al via l’udienza preliminare.

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