(Ale. Chi.) – Si chiama “Nati Nudi. Storia di una tutina e della mamma che le insegnò a volare”: a lanciare il progetto è l'associazione FIDEM, attraverso una missione internazionale rivolta ad aiutare i bambini siriani residenti nei campi profughi, creatisi anche al confine con la Turchia dopo lo scoppio della cosiddetta “Primavera Araba”, che da 976 giorni vede scontrarsi il regime di Bashar al Assad con i suoi oppositori, ritenuti dai più dei ribelli armati. Una guerra intestina con migliaia di morti, di cui, a farne le spese, sono un'altra volta i civili. Al confine tra Siria e Turchia, testimone più volte negli ultimi anni di scontri e flussi di migranti che provano a fuggire dall'ennesima guerra in un Medio Oriente tanto “strategico” quanto vessato, sono tante le famiglie che provano a salvarsi dalla guerra e dalla distruzione. Da tempo però il confine è stato chiuso, a seguito della decisione del governo turco, ed è stato costruito un “muro della vergogna” lungo 900 km che blocca automaticamente ogni accesso. Domani Manuela Vena, presidente dell'Associazione Fidem, partirà per Antakia, la città turca proprio al confine con la Siria e già teatro di scontri, sulle rive del fiume Oronte: passando per Istanbul, consegnerà ai volontari i pacchi con i vestiti donati dalle famiglie italiane, insieme al latte, per i bambini siriani.
Chi ha partecipato ha donato delle tutine dismesse ed un contributo di dieci euro per l'acquisto del latte in polvere: nelle società arabo-musulmane, infatti, la parentela di latte è pari a quella di sangue. Ogni tutina porta con sè un racconto dei donatori, rivolto al proprio bambino, che narra la storia di questi doni: “storie di fratellanza, che sappiano insegnare l'importanza dell'amore e della cura del prossimo”. I racconti saranno poi raccolti in un volume, testimone di un dialogo, in cui “chi racconta e chi ascolta sono i reali protagonisti di una sotria fatta di amore per la vita e rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo”.
Manuela Vena ha espresso così su Facebook la sua gioia e la sua trepidazione per la partenza di domani: “martedì 3 dicembre parto per Antakia. Porterò con me i vestiti dei vostri bimbi che mi avete donato. Li consegnerò ai volontari che incontrerò al confine siriano e che li porteranno ad Aleppo, insieme al latte in polvere che acquisterò in Turchia. Non pretendiamo di fare la differenza, di certo, però, facciamo del non essere indifferenti un principio rispetto al quale darci da fare non limitandoci ad esserci, ma pretendendo di essere, in primis, umani. Vi ringrazio del sostegno e della fiducia e vi confesso l'entusiasmo per un sì atteso momento”.
video Nicola Palumbo
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