Anche quest’anno, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, si è rinnovato l’ormai tradizionale appuntamento del pranzo di Natale del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti con famiglie in difficoltà e persone sole, molte delle quali accolte tutto l’anno nelle opere segno della Caritas diocesana o aiutate dalle Caritas parrocchiali. Dopo la solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.30 del giorno di Natale nella cattedrale di San Lorenzo, il cardinale Bassetti si è recato nella Parrocchia di San Mariano-Girasole, nel comune di Corciano, non molto distante dal capoluogo umbro, per sedersi a tavola con un centinaio di commensali italiani ed esteri.
«Non ci sono stranieri tra noi e le barriere, se dovessero esserci, vanno abbattute proprio con lo stare insieme come in questo giorno di festa, condividendo gioie e sofferenze. Le nostre periferie, più che di un piatto caldo, hanno bisogno di calore umano, di ascolto, accoglienza e solidarietà. Per questo oggi ho scelto di essere tra voi, di condividere con tutti voi il Santo Natale», ha commentato il cardinale salutando i presenti e scambiando con loro gli auguri.
Obiettivo del pranzo di Natale in uno dei quartieri periferici del Perugino-Corcianese in costante espansione demografica (conta 15mila abitanti), con non pochi problemi sociali accentuati anche dalla crisi economica in atto, è quello di raccogliere ed attuare concretamente l’esortazione di papa Francesco di essere «Chiesa in uscita». Soprattutto, come ha evidenziato lo stesso cardinale Bassetti, «possa quest’esperienza essere d’esempio per tante altre comunità parrocchiali di periferia nell’aprirsi e nell’accogliere sempre più il prossimo in difficoltà».
«E’ indispensabile creare solidi legami umani tra persone mettendo in pratica gli insegnamenti del Vangelo della Carità universalmente riconosciuti – ha commentato il parroco don Roberto Di Mauro –. Mi hanno commosso le parole di una signora di San Mariano, che sta vivendo un momento non facile, che riassumono il messaggio di questo pranzo di Natale non solo per la nostra comunità parrocchiale, ma per tutte: “se non fossi qui oggi, non saprei come sarebbe andato a finire per me questo Natale”».
Significativo è anche quanto detto da Stefano Calzoni, volontario della Parrocchia di San Mariano-Girasole: «non importa quanti parrocchiani hanno aderito e si sono rimboccati le maniche per la buona riuscita di questa iniziativa, che ha visto la partecipazione di un centinaio di persone. Una mano non indifferente è venuta anche da coloro che ci hanno segnalato le famiglie in difficoltà del quartiere. Per noi questa iniziativa è stata un’importante occasione di crescita umana e cristiana dandoci l’opportunità di conoscere di più le famiglie bisognose, guardandoci negli occhi. Parlando con loro abbiamo avuto la percezione che la famiglia più è allargata e più è bella». I quartieri periferici, che appaiono anonimi, possono diventare anche luoghi di vitalità e di socializzazione attorno alla Parrocchia.
Anche in altre località e strutture caritative dell’Archidiocesi perugino-pievese si sono tenuti i pranzi di Natale sull’esempio di quello che ha visto la partecipazione del cardinale Bassetti, nelle opere segno “Santuario Madonna del Bagno” in Casalina di Deruta, “Il Casolare” in Sanfatucchio di Castiglione del Lago e “Alle Querce di Mamre” in Cenerente di Perugia, opera fondata dal Servo di Dio Vittorio Trancanelli per l’accoglienza di donne e minori in difficoltà. Anche nel centro storico del capoluogo umbro, presso il Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”, è stato servito dai volontari un pranzo dal raffinato menù natalizio a 50 e più ospiti, molti dei quali fruitori abituali della struttura ma anche residenti soli che abitano nelle vicinanze. Il pranzo al Punto di Ristoro “San Lorenzo” è stato preparato dai volontari Caritas in collaborazione con la comunità delle Suore Figlie di San Paolo, conosciute in città come le Paoline dell’omonima Libreria. Insomma, un Natale in compagnia e di gioia per molte persone che l’avrebbero trascorso in solitudine e in sofferenza non solo materiale, grazie al coinvolgimento di tante persone di buona volontà.