Con il voto unanime dei presenti, la Seconda Commissione del consiglio regionale umbro ha aprovato, nella corso della riunione di ieri, la proposta di legge bipartisan (primi firmatari Massimo Monni PdL e Gianfranco Chiacchieroni PD concernente la 'Disciplina dei percorsi del cashmere in Umbria'.
L'obiettivo principale è quello di promuovere, attraverso l'istituzione di appositi itinerari, la valorizzazione delle produzioni di cashmere locali, a rilievo artistico, tradizionale o innovativo, in quanto attività di particolare interesse economico e distintivo. Di primaria importanza anche la valorizzazione dei territori interessati dalle produzioni del cashmere e da altre produzioni di filati pregiati.
Originariamente, questa iniziativa legislativa appartiene al consigliere regionale Monni, ma sulla quale, dopo aver apportato alcune modifiche condivise, hanno apposto la loro firma, oltre ai suoi colleghi di partito Raffaele Nevi e Maria Rosi, anche lo stesso presidente della Commissione, Chiacchieroni e Luca Barberini, entrambi del Partito Democratico.
Dopo l'eventuale superamento dell'Aula (relatore unico Chiacchieroni), questa legge impegnerà la Regione a favorire lo sviluppo delle produzioni di eccellenza nel settore del cashmere. “Produzioni di cashmere locali saranno quelle caratterizzate dalla lavorazione, nel territorio regionale, della fibra tessile ricavata dal pelo della capra 'hircus', in varie percentuali, finalizzata alla creazione di prodotti di elevato valore estetico e qualitativo”.
Tra le finalità della legge, quindi, quella della valorizzazione e la diffusione dell'immagine delle imprese umbre del settore, dei territori ad alta vocazione, per garantire anche il miglior raccordo con i soggetti operanti lungo l'intera filiera produttiva. Verranno quindi promossi e favoriti: lo studio e la diffusione delle tecniche di lavorazione; la realizzazione di un circuito regionale integrato di interesse anche culturale e turistico; il rinnovo e la capitalizzazione delle competenze distintive del settore; il raccordo tra fornitori e committenti, nonché la partecipazione degli addetti a fiere e rassegne fieristiche specializzate nel 'tessile-abbigliamento'; percorsi formativi per gli operatori utili a favorire la diffusione delle pratiche di lavorazione del cashmere.
I percorsi saranno costituiti da itinerari segnalati e promossi con finalità economiche, turistiche e culturali, dando visibilità, oltre che alle imprese del settore, ad eventuali luoghi di allevamento delle capre. Altro obiettivo importantissimo è quello di mettere in sinergia i luoghi di produzione e commercializzazione del cashmere con la valorizzazione dei centri storici interessati dai percorsi. L'istituzione di ciascun percorso avverrà attraverso un Comitato promotore, composto, tra gli altri, da Enti locali, associazioni di categoria, Università e Camere di Commercio.
La Giunta regionale dovrà adottare un Piano triennale relativo all'individuazione dei percorsi, determinando, in particolare, gli obiettivi generali e programmatici da conseguire, oltre all'entità delle risorse da destinare, nel triennio, alle finalità previste dalla legge.