Nei primi giorni di marzo, dedicati alle donne in vista della festa internazionale dell'8 marzo, inizia il lavoro della giunta regionale della presidente Catiuscia Marini per le politiche di genere. Le deleghe sulle pari opportunità in regione sono in mano alla presidente Marini, che sin dall'insediamento aveva promesso un impegno in tal senso. Un impegno che ha preso le prime mosse stamattina a Perugia, in un incontro a palazzo Donini, con la nascita di un “comitato scientifico per le politiche di genere”.
“Elaborare analisi e valutazioni relative allo stato di attuazione delle azioni regionali, svolgere ricerche, fornire supporti tecnico-scientifici per singole materie nell'ambito delle politiche di genere”, sono solo alcuni degli obiettivi di lavoro del comitato sorto stamani.
“Come Giunta regionale – ha detto la presidente della regione – ci interessa conoscere e capire se quell'uguaglianza formale sancita dalla Costituzione sia, di fatto, sostanziale. O meglio, come renderla sostanziale attraverso le azioni di governo”.
“Si tratta in pratica – ha aggiunto la Marini – di individuare nel contesto della realtà regionale e della condizione delle donne umbre le priorità di intervento e, contemporaneamente, di impostare un lavoro di elaborazione e di proposta politico-programmatica innovativa, ispirata alle esperienze più avanzate nazionali ed europee”.La presidente ha quindi precisato, che si è deciso di predisporre un comitato scientifico che dovrà lavorare a supporto dell'intero sistema regionale e, inoltre, di istituire il Tavolo regionale per ridare protagonismo alla dimensione di genere in tutte le politiche e in tutti gli strumenti programmatici della regione Umbria. “L'obiettivo di lavoro – ha detto la presidente – è anche quello di promuovere un'azione culturale che dovrà guidare anche le scelte più ‘fredde' nell'ambito della politica e della programmazione, per poi adottare azioni orizzontali anche attraverso una rete diffusa tra istituzioni, università, imprese, e altri soggetti che partecipano alle decisioni”.Per combattere le disparità esistenti in tutti gli ambiti oltre alle politiche di genere orizzontali, sono indispensabili anche misure specifiche che realizzino un'eguale indipendenza economica “visto che – ha precisato la presidente – l'obiettivo del 60 per cento nel 2010 di occupazione femminile stabiliti dal consiglio di Lisbona è ormai stato disatteso e l'espulsione dal mondo del lavoro e quasi tutta al femminile, malgrado l'alto livello di scolarizzazione”.
“Occorre lavorare anche per migliorare la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita privata delle donne – ha aggiunto – così com'è indispensabile promuovere l'eguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi decisionali”. Tra le altre priorità: cambattere la violenza di genere, eliminare gli stereotipi a partire dall'educazione e dalla cultura. “Oggi parte formalmente il lavoro del comitato – ha concluso la Marini – e in tutto ciò ci aspettiamo un contributo e ‘uno sguardo nuovo'”.
Il comitato scientifico è costituito presso l'Agenzia Umbria ricerche (Aur) ed è formato oltre che dai ricercatori dell'Agenzia, anche da esperti esterni dotati di esperienze specifihe e di rilievo sulle tematiche da affrontare e analizzare. Di tale comitato l'Aur garantisce anche la segreteria tecnica stabilendone le sedute e l'ordine del giorno; in particolare, l'organismo fornirà proposte all'Agenzia Umbria ricerche per lo svolgimento di ricerche e approfondimenti tematici, proporrà al Tavolo regionale delle politiche di genere, modifiche, integrazioni e soluzioni innovative per lo sviluppo delle politiche regionali in materia e, a tal fine, dovrà individuare le azioni concrete da inserire operativamente nei programmi, nei piani e nei bandi regionali. Infine, propone anche le modalità per l'individuazione e l'implementazione della rete del sistema istituzionale e sociale per le politiche di genere ed elabora la relazione finale sulle attività svolte, corredata da report relativi alle singole tematiche sviluppate.
La composizione del comitato – come si diceva – risulta costituita, oltre che dal presidente e dai ricercatori dell'Aur, da dieci componenti esterni che verranno individuati di volta in volta, in funzione delle materie affrontate e delle esigenze del Comitato stesso. In qualità di esperti esterni sono stati indicati i seguenti professionisti: la sociologa Marina Piazza, in qualità di coordinatore del Comitato, la docente dell'Università di Perugia, Tamar Pitch, la docente di filosofia politica nonché scrittrice e politica, Maria Luisa Boccia, la studiosa e saggista di scienze economiche e sociali, Laura Pennacchi, la docente di diritto del lavoro presso l'Università di Verona, Donata Gottardi, l'intellettuale femminista romana, animatrice del Centro culturale Virginia Woolf, Alessandra Bocchetti, la docente di Pedagogia presso la facoltà di Scienze della formazione di Verona, Anna Maria Piussi, il giurista, esperto di politiche del lavoro, Romano Benini, la docente dell'Università di Perugia, Cristina Papa.