E’ stato presentato a Città di Castello il programma di iniziative per martedì 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
“Laddove c’è una donna maltrattata, viene maltrattata la democrazia” ha detto l’assessore alle Pari Opportunità del comune tifernate Andreina Ciubini, nel corso della conferenza a cui era presente il sindaco di Citerna Giuliana Falaschi, il sindaco di Monte Santa Maria Tiberina Letizia Michelini, l’assessore alle Politiche sociali del comune di San Giustino Elena Mancini, che insieme hanno ribadito “il lavoro condiviso per l’apertura di un centro antiviolenza dedicato a tutte le donne del territorio, che serva ad intervenire in caso di bisogno ma soprattutto a creare una cultura del rispetto tra i sessi e della parità tra i generi”.
Il Centro antiviolenza, in stretto raccordo con la Usl Umbria 1 e il coordinamento del Centro della Pari Opportunità della Regione Umbria, sarà collocato presso il Consultorio familiare di via Vasari, nei locali del Distretto sanitario e messo in rete con i Centri Salute di Umbertide e San Giustino, grazie ad un numero antiviolenza, 075 8509444, a cui possono fare riferimento tutte coloro che si trovano ad affrontare una situazione di maltrattamento.
“I 13 casi accertati complessivamente presso i Pronto Soccorso degli ospedali di nostra competenza segnalano che il fenomeno esiste, va gestito ma soprattutto va prevenuto” ha specificato Diamante Pacchiarini, direttore sanitario della Usl Umbria 1, intervenuto insieme alla responsabile del Distretto sanitario Daniela Felicioni, per la quale “il centro è un primo passo che ci consente di mettere a disposizione dal lunedì al venerdì, sia la mattina che il pomeriggio, un canale di dialogo e consulenze specialistiche interdisciplinari, attraverso le procedure e il personale di Comuni, Unità sanitarie locali, Centro delle Pari Opportunità, al quale afferiscono servizi specialistici e complementari, come ad esempio, la consulenza legale. Inoltre la localizzazione nei Centri Saluti ribadisce la vocazione di queste strutture verso le famiglie che sono il referente di tutta una gamma di interventi”.
Chi risponderà allo 075 850944? Assistenti sociali, ostetriche ma anche le volontarie della Croce Rossa di Città di Castello e della Commissione Pari Opportunità di Umbertide, che rappresentano “l’altra faccia del centro, l’adesione cioè della società al contrasto della violenza di genere” hanno ribadito Ciubini, Falaschi, Michelini e Mancini, ringraziando la disponibilità delle associazioni e invitando altre donne allargare questa catena di solidarietà per “alzare il livello di civiltà e difendere la famiglia, in cui le fragilità non rimangono mai isolate ma si riverberano su tutti i membri, compresi i minori”.
Se l’inaugurazione del Centro antiviolenza, e la firma del protocollo che ne è alla base, si svolgerà martedì 25 novembre alle 12 nei locali adibiti del Consultorio di Città di Castello, alla presenza anche della presidente del Centro delle Pari Opportunità della Regione Umbria Daniela Albanesi, le iniziative per il 25 novembre non si fermano qui: sabato 29 novembre è in programma un convegno dal titolo “Femminicidio, una volta lo chiamavano delitto d’onore”, promosso con l’Ordine degli Avvocati dell’Umbria, l’Associazione Avvocati di Diritto di famiglia e le scuole. I lavori, che si apriranno alle 10 nella sala del Consiglio comunale di Città di Castello prevedono gli interventi del sindaco tifernate Luciano Bacchetta, dell’assessore Ciubini, della psicologa Lucia Cecci, di Anna Maria Pacciarini, presidente AIAF Umbria, di Ersilia Spena, sostituto procuratore presso la Procura del Tribunale di Arezzo, di Massimo Ricciarelli Consigliere della Corte di Appello di Perugia, dei rappresentanti delle forze dell’ordine.
Infine la Croce Rossa Italiana, come ha spiegato Floriana Fiorucci, ha chiesto ai cittadini “a partecipare alla costruzione di uno spot, pubblicando sul gruppo FB ‘Riconosci al violenza’ un breve video realizzato con il proprio smartphone per sensibilizzare su questo tema e espandere la consapevolezza di un dramma che tocca tante donne”.