Legumi sequestrati per un valore di quasi 800 mila euro. Finta produzione umbra, ma anche condizioni igieniche precarie in barba alla legge e magazzini totalmente abusivi. I carabinieri dei Nas Umbria, diretti dal maggiore Giuseppe Schienalunga, hanno individuato e bloccato l’attività di due centri di stoccaggio e confezionamento di legumi e cereali che venivano etichettati con falsa e quindi illecita apposizione di indicazioni relative alla ditta e in carenza di norme igieniche e sanitarie.
Escrementi di topi e insetti contaminavano i luoghi dove i cereali venivano stipati. La maxi-operazione dei Nas ha portato al sequestro di oltre 16 tonnellate di lenticchie, orzo, farro, fagioli e ceci, in parte rinvenuti già in vendita presso esercizi commerciali che il titolare dell’azienda aveva “nascosto” dopo che i primi controlli dei militari avevano già evidenziato irregolarità. Il titolare è stato dunque denunciato per frode in commercio e contraffazione.
Una seconda ispezione in un altro magazzino della provincia di Perugia ha portato i carabinieri a individuare uno stabilimento di lavorazione di cereali e legumi in pessime condizioni igieniche e strutturali. Secondo quanto rilevato dai militari nella ditta non c’era nemmeno l’acqua potabile e gli ambienti non sarebbero idonei a garantire la sicurezza dei prodotti che qui rischiavano la contaminazione con escrementi animali e di insetti. Qui sono state sequestrate altre 103 tonnellate di farro proveniente da agricoltura biologica e circa 3 tonnellate di lenticchie. Anche in questo caso l’azienda è stata chiusa con i sigilli dell’autorità giudiziaria e i titolari sono stati denunciati.