Affrontare e rimuovere gli ultimi ostacoli sul percorso che deve portare al salvataggio e al rilancio della Nardi, storica azienda metalmeccanica di San Giustino, al centro di una dura vertenza che aveva assunto nei mesi scorsi anche tratti drammatici: era questo l’obiettivo dell’incontro tecnico svoltosi oggi (giovedì 22 novembre) al Ministero del Lavoro a Roma e che ha confermato la possibilità concreta di chiudere in maniera più che dignitosa questa vertenza.
Dal tavolo tra governo, azienda, sindacati (Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Umbria) e Confindustria Umbria è infatti emersa la concreta fattibilità del percorso auspicato da tutte le parti, ovvero l’accesso ad un periodo più lungo (un altro anno) di cassa integrazione (quella attuale scade il 6 febbraio 2019) che possa consentire la piena ripartenza dell’attività produttiva della Nardi.
“L’intenso lavoro svolto dai sindacati (e non da altri) insieme alla azienda – affermano Adolfo Pierotti (Fim Cisl), e Simone Pampanelli (Fiom Cgil), presenti al tavolo ministeriale – sta dando i propri frutti e siamo fiduciosi sulla possibilità di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali. Questo era un risultato difficilmente immaginabile fino a poco tempo fa, ma per divenire possibile necessità di un ultimo sforzo, sia sul versante degli ammortizzatori che da parte dell’azienda, deve proseguire nella ricerca di commesse internazionali in grado di garantire una produzione all’altezza della storia di un grande stabilimento industriale umbro”.
Proprio due giorni fa (martedì 20 novembre) anche il Consiglio comunale di Città di Castello ha approvato un ordine del giorno sull’azienda Nardi, presentato da Bucci (Castello Cambia). Nel documento si chiedeva “ai parlamentari umbri, al presidente della Regione Umbria e alle associazioni imprenditoriali, di proseguire a sostenere la richiesta delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori della Nardi della concessione della durata di un anno della cassa integrazione straordinaria da parte del Ministero, in relazione alle concrete e positive prospettive di ripresa e sviluppo aziendale”. Durante l’assise il sindaco Bacchetta ha riportato un messaggio dell’amministratore in base al quale “Sei mesi di cassa integrazione sono certi, 14 saranno oggetto di trattativa”.