Il Sindaco di Terni Paolo Raffaelli ha inviato una lettera al Vice Presidente del Consiglio e Ministro per i beni e le attività culturali, On. Francesco Rutelli, per sollecitarne un autorevole intervento al fine di inserire il progetto per il Museo delle armi in una delle linee di finanziamento a disposizione del Dicastero.
“Come Lei ben sa, scrive il Sindaco, avendoci onorati della Sua presenza durante la mostra ospitata nella struttura dell'ex Siri e dedicata a Mario Ridolfi, questa Amministrazione Comunale è fortemente impegnata in un progetto ambizioso di recupero dei siti di archeologia industriale, con l'obiettivo strategico di realizzare un sistema museale della città sfruttando tutte le potenzialità del territorio.In questo contesto assume un particolare significato l'iniziativa di musealizzazione e valorizzazione della collezione di armi oggi conservata presso il Polo Mantenimento Armi Leggere, la ex Fabbrica d'Armi, fondata nel 1875.La collezione, oltre al notevolissimo numero di pezzi conservati, circa 7000 e tutti funzionanti, è caratterizzata da una grande omogeneità tipologica del materiale, costituito da armi da fuoco leggere e da armi bianche a completamento delle prime, realizzate dal 1870 ai giorni nostri: tali due elementi la rendono unica in Italia ed in Europa e tra le pochissime, con analoghe caratteristiche quantitative e qualitative, a livello mondiale giustificando ampiamente l'interesse nei confronti nella raccolta e l'idea, già in fase avanzata di attuazione, delle costituzioni di un vero e proprio Museo delle Armi, alla quale da alcuni anni stiamo lavorando.Infatti, con l'Amministrazione della Difesa, nel settembre 2004 è stato sottoscritto un Accordo di collaborazione secondo il quale lo Stato Maggiore dell'Esercito ha ceduto al Comune di Terni, in via definitiva e senza oneri, le armi ed i materiali di interesse storico-museale destinati all'allestimento del Museo delle Armi: in pari tempo sono stati acquisiti al patrimonio municipale due capannoni di archeologia industriale, databili ai primi anni del Novecento e appartenenti alla ex Regia Fabbrica d'armi, da destinare appunto a sede del Museo. Il progetto di recupero degli immobili, redatto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio dell'Umbria, è stato finanziato, per un primo stralcio, nell'ambito dell'Intesa istituzionale di programma Governo-Regione dell'Umbria, Piano triennale 2001-2003, con 2 miliardi e mezzo delle vecchie lire.La stessa Soprintendenza ha appaltato e portato a termine i lavori previsti nel primo stralcio e consistenti nel consolidamento delle strutture e delle coperture e nella predisposizione dei vani per gli impianti. La realizzazione del Museo, oltre a costituire uno degli obiettivi strategici di questa Amministrazione, consentirebbe la piena tutela e valorizzazione di una raccolta eccezionale che rientra, tra l'altro, tra i beni culturali previsti dalla Legge n. 78/01 che favorisce le iniziative dirette alla tutela, gestione, valorizzazione del patrimonio storico della prima guerra mondiale”.