La Lega attacca sull'occasione mancata, il sindaco di Gubbio risponde "Ci siamo subito messi in moto, ma sia dal Ministero sia dalla Fondazione abbiamo avuto uno stop”
Alla fine il “Museo di Dario Fo e Franca Rame” si farà…ma a Pesaro e non a Gubbio. Una notizia ormai ufficiale da tempo, che vedrà uno stanziamento di 2 milioni e 350 mila euro, messi a disposizione dal Ministero, per la realizzazione di un’esposizione permanente dedicata ai due artisti scomparsi, oltre a 5.400.000 euro destinati alla ristrutturazione della Rocca che ospiterà tale museo nelle Marche.
Il tutto ha scatenato in queste ore forti polemiche soprattutto dopo l’annuncio di un’interrogazione a riguardo da parte dei consiglieri comunali Michele Carini e Sabina Venturi (Lega), per i quali questa occasione persa sarebbe “l’ennesima dimostrazione dell’isolamento politico regionale e nazionale dell’Amministrazione Stirati”.
I due hanno ricordato come lo scorso anno, proprio al sindaco di Gubbio, era stata indirizzata una lettera aperta da parte del senatore Aldo Sartori, per invitare il Comune ad attivarsi per istituire in città un museo dedicato a Dario Fo e Franca Rame. Pure il Consiglio comunale si era espresso all’unanimità “invitando e sollecitando il primo cittadino a realizzare questo importante progetto o altre iniziative e spazi che potessero ricordare la presenza dei due artisti a Gubbio“.
“Ci chiediamo quindi – aggiungono Carini e Venturi – cosa abbia fatto l’amministrazione comunale, tenendo conto delle parole del sindaco che affermava l’impegno a seguire gli sviluppi tramite la segreteria del Ministero interessato e a darne notizia tempestiva al Consiglio“.
Proprio il sindaco di Gubbio, oggi stesso (11 maggio) ha voluto rispondere a polemiche, secondo lui, “strumentali e privi di fondamento”. “Non appena ci è arrivata la proposta di poter ospitare un museo dedicato a Dario Fo e Franca Rame – spiega Stirati – ci siamo immediatamente attivati. È emerso sin dall’inizio però un dato inoppugnabile: la pratica era già nelle mani del ministro Dario Franceschini, che da subito aveva immaginato di collocare l’archivio in una struttura del Demanio, indicando prima Verona e poi Pesaro, dove alla fine è ricaduta la scelta”.
“La stessa Fondazione Fo sin dall’inizio ci ha detto che Gubbio non poteva essere adatta ad ospitare per intero quello che è un vero e proprio patrimonio di ricordi, di dimensioni enormi, tanto è vero che Pesaro ha messo a disposizione della Fondazione 2000 mq di spazio, che noi di fatto non possediamo”.
“Voglio ribadire anche – chiude Stirati – che Gubbio è inserita nel circuito culturale legato a Dario Fo e Franca Rame in stretto contatto con altre città, e dedicherà alla famiglia Fo uno spazio dove ospitare parte di queste preziose collezioni. Tutte le considerazioni faziose di queste ore sono dunque prive di fondamento, colme di inesattezze e strumentalità politiche. Proprio ieri ho incontrato Jacopo Fo e Fondazione, riconfermando la stretta collaborazione che ci terrà ancora più uniti con altri progetti”.