Economia & Lavoro

Museo armi, assist Cisl a Marini-Di Girolamo | Incontro sul lavoro

Sul Museo delle armi arriva l’assist della Cisl che plaude all’iniziativa della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo che nei giorni scorsi hanno fatto una visita “tecnica” al Polo di mantenimento delle armi leggere (la ex Fabbrica d’armi) dove è custodita la preziosa collezione di armi. Nelle intenzioni della Regione c’è quella di inserire il progetto museale in un percorso turistico-culturale – lungo l’asse Terni-Papigno-Cascata delle Marmore – da finanziare anche grazie ai fondi europei. Nonostante tante buone intenzioni, protocolli di intesa e accordi quello del ‘museo delle armi’ è rimasto, dalla fine degli anni ’80, un sogno. “Come Cisl Umbria – scrive Paolo Conti – reputiamo che tale progetto e la sua effettiva realizzazioni sono un elemento positivo, non solo per il Polo ma anche per la Città di Terni dal punto di vista storico, culturale e turistico. Una memoria storica che non possiamo disperdere ed ignorare ma sviluppare come volano di futura occupazione. Per questo come Cisl Umbria chiediamo di essere messi a conoscenza degli sviluppi successivi di tale importantissimo progetto che dovrà trovare rapida applicazione”. Con questa nota la Cisl sembra lontana da Cgil e Uil provinciali che nei giorni scorsi, in un comunicato non inviato a Tuttoggi.info, avevano criticato le istituzioni per aver lasciato i sindacalisti “fuori della porta” durante la visita da cui si attendevano di poter parlare più che del progetto del Museo, dello sviluppo dello stabilimento. In realtà, a quanto trapela, i delegati della Rsu volevano prendere parte all’incontro preliminare pur sapendo che lo stesso era stato autorizzato solo per le questioni relative al Museo. Di più; alla volontà del sindaco Di Girolamo di incontrare i rappresentanti dei lavoratori al termine della visita, due rappresentanti di Cgil e Uil hanno negato la loro disponibilità, confermando in qualche maniera che il vero nodo del contendere era quello di partecipare al tavolo sul Museo.

Tavolo sul lavoro – il segretario regionale Conti puntualizza però che il solo disegno museale “non è esaustivo”. “Poniamo l’accento sulle prospettive future dello stabilimento e all’irrinunciabile mantenimento della missione della fabbrica legata al permanere delle alte professionalità considerando che la carenza di organico, soprattutto nei profili tecnici, restringe la capacità produttiva dell’ente e le sue prospettive future. Le alte professionalità che operano all’interno hanno sino ad ora permesso sia lo sviluppo che il mantenimento della mission; l’età anagrafica ormai avanzata di tali professionalità ormai prossime alla pensione rischia di veder disperse tali  conoscenze e abilità. Non vogliamo che il Polo finisca come tante altre attività produttive del territorio; per questo chiediamo al sindaco di Terni di incontrarci per discutere della situazione e progettare quanto necessario per la tenuta dello stabilimento a partire dalla stesura di progetti formativi, stage mirati che coinvolgano gli istituti tecnici, per rigenerare quelle professionalità che non possono essere assolutamente disperse, conoscenze che potrebbero essere vantaggiosamente spese nei futuri e auspicabili concorsi del Ministero della Difesa. Crediamo che i lavorati del Polo e la Città di Terni – conclude Paolo Conti – meritino l’attenzione delle istituzioni per una realtà produttiva operante sul territorio da oltre 140 anni e che ha generato non solo sviluppo economico e occupazione, ma che ha dato anche lustro e immagine ad una città che del lavoro e delle alte professionalità ha da sempre fatto un marchio inconfondibile e riconosciuto in Italia e all’estero”.

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