Categorie: Cronaca Perugia

Multe sulle strisce blu “sono illegittime”, con un odg lo ammette anche il Comune

Con 7 voti a favore e 6 astensioni, l’odg dei consiglieri Clara Pastorelli (Fratelli d’Italia-AN) ed Emanuele Scarponi (NCD) potrebbe presto porre la parola fine ad una annosa questione. Quella delle multe elevate sulle strisce blu a coloro che hanno il tagliando scaduto. Questione alla quale Tuttoggi.info ha dedicato ampio spazio, mostrando come le sentenze del giudice di pace diano sempre più ragione agli automobilisti ritardatari. 

“E’  importante – ha sottolineato Pastorelli – che il comune si adegui alle modifiche intervenute anche per prevenire eventuali ricorsi dei cittadini multati, visto che –come ha spiegato poi la comandante della Municipale, Nicoletta Caponi, in commissione – a tutt’oggi a Perugia è ancora utilizzato il vecchio sistema di contravvenzione, che non tiene conto dei pareri ministeriali intervenuti nel frattempo”.

Nell’atto i consiglieri spiegano dettagliatamente che se, nel 2003, il Ministero dell’Interno, aveva affermato che “in caso di sosta di un autoveicolo su stallo a pagamento oltre l’orario autorizzato dal contrassegno esposto, si deve dare luogo alla procedura di infrazione disciplinata dal Codice della Strada”, successivamente, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha invece stabilito che “nel caso in cui, in tali aree, la sosta veicolare si prolunghi oltre l’orario indicato dal contrassegno prepagato (o ticket), “non è giuridicamente giustificata” l’applicazione di quanto previsto dall’articolo 7 comma 15 del d.lgs. 285/1992, trattandosi di “inadempienza contrattuale”, da perseguire secondo le procedure “jure privato rum”, a tutela del diritto patrimoniale dell’ente proprietario o concessionario.

Ma noi lo sapevamo bene. L’avvocato Cristina Rastelli che da tempo ha iniziato la sua battaglia su questo fronte ce lo aveva già spiegato un anno fa, ecco il video:

Multe illegittime. Lo stesso Ministero dell’Interno ha, quindi, condiviso questa tesi, sostenendo, contrariamente al passato, che la sosta prolungata oltre l’orario autorizzato a seguito della corresponsione di pagamento non costituisce violazione del Codice della Strada, bensì inadempimento contrattuale, con la conseguenza che sarà dovuto dal cittadino al Comune soltanto il pagamento della differenza eccedente quanto attestato dal contrassegno di sosta, integrato da eventuale penalità da stabilire con regolamenti comunali, ma non una sanzione amministrativa, come quantificata nel Codice della Strada. Dello stesso parere anche il Servizio della Polizia Stradale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, d’intesa con i Ministeri interessati e la giurisprudenza locale che recentemente si sta orientando in tale direzione.

A fronte di tutto questo e tenuto conto del fatto che nel bilancio comunale le entrate per questo tipo di infrazione (Sosta in area con dispositivo di controllo della durata della sosta senza esporre il titolo di pagamento in corso di validità) ammontano, per gli ultimi due anni, a circa 150mila euro annui, cifra che, secondo quanto riportato nell’atto, non risulta incidere in maniera fondamentale (significativa) rispetto al totale delle entrate accertate per il 2014 e stimate per il 2015, i proponenti hanno invitato l’amministrazione, da un lato, ad adottare tutti i provvedimenti di propria competenza per rimodulare un’equa corresponsione delle somme derivanti da questo tipo di violazioni con il solo pagamento della somma dovuta per il protrarsi della sosta oltre la scadenza di quanto già corrisposto. Dall’altro, a prevedere la possibilità da parte del comune di chiedere un’integrazione del pagamento non corrisposto maggiorato da eventuali penalità, che non ammonti tuttavia alle cifre esose delle attuali contravvenzioni, ma che sia proporzionale alla gravità dell’infrazione temporale commessa da parte del conducente del veicolo, in ragione della non dolosità dell’incompleta corresponsione. Infine, a monitorare annualmente l’inserimento degli introiti derivanti dalle sanzioni per violazione al Codice della Strada nei capitoli di bilancio riservati alle entrate non ricorrenti e straordinarie e non, come accaduto nella passata amministrazione, tra le entrate correnti.

Il consigliere di Forza Italia Piero Sorcini ha preso lo spunto dell’odg in discussione per invitare l’amministrazione a rivedere l’intero piano della sosta in città, così come la regolamentazione delle aree private ad uso pubblico.

I consiglieri di opposizione Diego Mencaroni del Pd e Cristina Rosetti del M5S hanno obiettato che, con questo sistema, sarà più facile che i cittadini non paghino affatto il parcheggio. Peraltro, ha aggiunto la consigliera Rosetti, “prima di rivedere il sistema dei parcheggi sarebbe opportuno rivedere il sistema della mobilità, dal momento che se ci fosse una mobilità pubblica migliore, probabilmente ci sarebbe meno bisogno di parcheggi”.

Nessun vantaggio a chi non paga.Nessuna deroga per coloro che volutamente omettono di pagare la sosta, ma è necessario tutelare e trovare soluzioni che non penalizzino gli automobilisti, che nel rispetto delle regole, si trovano nella condizione di pagare, magari per pochi minuti di sosta eccedente, una cifra spropositata ed ingiusta, che non trova ad oggi giustificazione nelle norme del Codice della strada. E’ necessario”concludono i due consiglieri di maggioranza “come emerso negli incontri preparatori a questo ordine del giorno, rivedere l’intero sistema della sosta, dalle tariffazioni vigenti alla gestione delle sanzioni, operazione che consentirebbe al Comune di Perugia di anticipare e non subire passivamente gli indirizzi normativi diffusi e di venire incontro ai cittadini onesti.”