MOZIONE DI AN SULLA CENTRALE ENEL DI BASTARDO - Tuttoggi.info

MOZIONE DI AN SULLA CENTRALE ENEL DI BASTARDO

Redazione

MOZIONE DI AN SULLA CENTRALE ENEL DI BASTARDO

Mer, 24/10/2007 - 07:15

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La mozione a firma del capogruppo di An Franco Zaffini, sulla Centrale termoelettrica Enel di Bastardo, ‘per evitare un'ulteriore compromissione della delle gravosa situazione ambientale' che si doveva discutere questa mattina, verrà trattata martedì 30 novembre, in un'apposita seduta dedicata ai temi ispettivi, e dopo che sull'argomento la seconda Commissione avrà ascoltato gli assessori regionali Lamberto Bottini e Carlo Liviantoni.Lo ha deciso il Consiglio regionale a maggioranza, con 18 voti favorevoli, cinque astensioni e la non partecipazione al voto del gruppo di An, al termine di un lungo confronto tutto incentrato sulla corretta applicazione del recente Regolamento di attività dell'Assemblea, in particolare sul diritto delle minoranze (articoli 44 e 58) a indicare all'Ufficio di presidenza un quarto degli argomenti da portare in aula. Il confronto che ha impegnato l'aula per più di un'ora, è cominciato con la richiesta del Presidente della Commissione attività produttive, Franco Tomassoni, di rinviare la mozione al 5 novembre, per consentire di arricchire l'argomento con gli esiti delle audizione, dei due assessori Bottini e Liviantoni. Contro l'ipotesi hanno parlato gli esponenti del Polo: Alfredo De Sio (An), Pietro Laffranco (Per l'Umbria), Ada Spadoni Urbani (Fi), Franco Zaffini (An), Fiammetta Modena (Fi). Tutti hanno sottolineato che la iscrizione dell'argomento all'ordine del giorno era stata concordata nell'ambito della nuova prerogativa statutaria che consente alle opposizioni di indicare il 25 per cento degli argomenti da trattare in aula e che quindi il rinvio non poteva essere messo ai voti. Queste, in estrema sintesi, le motivazioni: “un pericoloso precedente” nell'applicazione del nuovo Regolamento (De Sio); “se così fosse la maggioranza cambierebbe gli argomenti indicati” (Laffranco); “l'audizione si doveva fare già da molto tempo” (Ada Spadoni Urbani); “una richiesta strumentale che fa carta straccia del Regolamento” (Franco Zaffini); “rinvio non accettabile, che giustifica la nostra ipotesi di trattare l'argomento in altra sede” (Fiammetta Modena). Il voto finale ha di fatto recepito una diversa proposta di rinvio, formulata ai consiglieri dal presidente Mauro Tippolotti dopo una breve interruzione dei lavori. Tippolotti che già in precedenza aveva sollecitato “la disponibilità di tutti i consiglieri in una fase di rodaggio e transizione del nuovo Regolamento” ha formulato la nuova proposta di rinvio non più al 5 novembre ma, fra una settimana, al 30 ottobre, una ipotesi di mediazione maturata dopo aver accertato la disponibilità degli assessori Bottini e Liviantoni ad anticipare al giorno 29 la loro audizione in seconda Commissione. Il presidente Tippolotti ha anche assicurato che la seduta di martedì 30, tutta dedicata ai compiti ispettivi dell'aula, avrà un ordine del giorno comprensivo degli argomenti indicati dalle minoranze. Successivamente il Consiglio, a voti unanimi, ha prorogato fino al massimo di due anni i lavori della Commissione per le riforme statutarie e regolamentari, presieduta da Ada Girolamini. La proroga è stata concessa, ha spiegato la stessa Girolamini, “per consentire l'attuazione del programma dei lavori dell'organismo, varato a suo tempo dall'Assemblea”.


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