La cosiddetta ‘movida folignate’ non è più un semplice fenomeno sociale, ma una solida realtà, in grado di smuovere importanti interessi commerciali ed economici nonchè occupazionali.
Dopo i primi anni di novità e sviluppo, ora deve essere regolata, e quindi da una parte tutelata e dall’altra adeguatamente promossa in diversi settori. Proprio per questo, o meglio, soprattutto per questo, oggi pomeriggio gli imprenditori coinvolti si sono riuniti in assemblea alla Sala della Corte di Palazzo Comunale, per dar vita ad un vero e proprio consorzio.
Molto proabilmente non si chiamerà ‘Consorzio Movida’ anche perchè dovrebbe interessare anche operatori al di fuori del quadrilatero piazza della Repubblica – piazza San Domenico – piazza XX Settembre e piazza del Grano. Forse ci si ispirerà al concetto di Foligno come ‘centro de lu munnu’ e sarà realizzato anche un logo identitario comunale, anche perchè quello proposto in assemblea è stato sostanzialmente bocciato.
Dopo diversi anni, i problemi sollevati dagli operatori sono sempre quelli: mancanza di adeguati controlli da parte delle forze dell’ordine ed in particolar modo dei Vigili Urbani, in particolar modo dopo la mezzanotte nei week end per la questione sicurezza; scarsa o comunque inadeguata igiene urbana con assenza di cestini portarifiuti e passaggi insufficienti dei mezzi della Valle Umbra Servizi; carenza di bagni pubblici e di telecamere.
Le lamente sono tante – e sempre le stesse – da una caotica regolamentazione dell’occupazione degli spazi pubblici e dell’arredo urbano ai rapporti con i residenti, così come inefficace promozione del fenomeno nel resto della regione e in maniera più specifica nelle vicine Marche, bacino d’utenza dall’altissimo potenziale.
Problematiche già emerse e messe nero su bianco dai precedenti tavoli del centro e tavoli della movida, dove si sono raccolte tutte le segnalazioni, le lamentele, le richieste e le proposte senza però concretizzare soluzioni. In ogni modo, si cerca di guardare al futuro, magari con un maggiore coinvolgimento della stessa amministrazione comunale, che era rappresentata dall’assessore allo Sviluppo Economico, Centro Storico e Turismo, Giovanni Patriarchi.
E se le istituzioni competenti – a vario titolo – latitano, ecco allora l’idea di costituire un vero e proprio consorzio costituito dagli stessi operatori. Le regole sono chiare – come ha spiegato il presidente della Confcommercio, Aldo Amoni, promotore dell’incontro – chi aderisce ha vantaggi ed agevolazioni, che sceglie di restare fuori poi non ha diritto a lamentarsi.
A cosa può servire il consorzio? “Potremo organizzare eventi ed iniziative specifiche, ma soprattutto accedere a bandi e finaziamenti locali, regionale ed europei – spiega Aldo Amoni – inoltre se ci presentiamo uniti, con progetti e richieste condivise, abbiamo più potere contrattuale con l’amministrazione comunale e tutte le varie istituzioni interessate. Ci sono poi convenienze economiche per gli acquisti collettivi o le convenzioni. Noi – ha ribato Amoni – mettiamo a disposizione le strutture della Confcommercio ma il consorzio è gestito da chi lo fonderà dal notaio e poi dagli iscritti”.
Un plauso all’inziativa anche da parte dell’assessore Patriarchi, che però si è preso del tempo per valutare la possibilità dell’amministrazione comunale di entrarnee a far parte.
Oltre all’idea di ricorre ad un servizio di vigilanza privata, anche quello di richiedere un ulteriore prolungamento della chiusura della Ztl sino alle tre di notte invece che sino alla mezzanotte. Proposta questa, pienamente condivisa anche dall’Associazione Centro Storico dei residenti.