Movida “molesta”, sicurezza e vivibilità del centro storico di Gubbio. Si è parlato di questi tre punti, stamattina (23 giugno), nella conferenza stampa indetta dal sindaco Filippo Stirati a Palazzo Pretorio insieme agli assessori Gabriele Damiani e Giovanna Uccellani e alla comandante della Polizia Municipale Elisa Floridi
Il primo cittadino ha spiegato “la necessità di tornare a ribadire alcuni punti fermi e aprire riflessioni in relazione ai problemi di quiete pubblica e decoro urbano. Si tratta di richiamare anzitutto tutti gli attori in campo alla responsabilità. A partire da noi, certo, ma coinvolgendo anche locali, ragazzi che li frequentano e le loro famiglie. Ci siamo incontrati con alcuni esercenti del centro proprio nei giorni scorsi, sappiamo bene che ci sono luoghi particolarmente attrattivi da tenere sotto controllo: c’è anzitutto un problema di somministrazione di alcolici ai minorenni e di rispetto degli orari (non solo è vietato disturbare dopo le 24, ma anche prima, se i decibel sono eccessivi)”.
Stirati ha ribadito come da mesi l’amministrazione abbia chiesto aiuti a Prefetto e Questura, anche con l’istituzione di un commissariato di Polizia. “Da parte nostra abbiamo attivato il servizio serale di sorveglianza della Polizia Municipale per il fine settimana e lo attiveremo se necessario anche nei giorni feriali, in rapporto costante con le altre Forze dell’Ordine”.
E’ stato toccato, in particolare, anche il tema dei residenti che lamentano le condizioni indecorose di vicoli e vie nei quali vivono – dove vengono spesso ritrovate urina e anche feci – “che nei weekend vengono lasciati in condizioni penose. Non è tollerabile che le vie cittadine diventino un ‘vomitatoio’ o una latrina. Non è certo un caso imputabile unicamente alle attività, che di fronte a questo problema sono soltanto una delle parti in causa. Stiamo facendo tutti gli sforzi necessari, in termini di prevenzione, dialogo e sanzione. La nostra idea è quella di un centro storico abitato, vissuto, dove si possano armonizzare le diverse esigenze, non possiamo più far finta che quello dei nostri giovani non sia un problema di tipo sociale ed educativo”.
Poi l’appello del sindaco alle famiglie: “Non posso certo convocare le centinaia di famiglie di questi ragazzi ma idealmente mi sento di farlo: è vero che se c’è un esercente che somministra gli alcolici ai minorenni va perseguito, ma mi chiedo anche dove siano i genitori di questi giovani, da amministratore, padre e insegnante. C’è un problema educativo, sociale, culturale e persino sanitario: la questione dipendenze, infatti, non può essere messa sullo sfondo. Fino a 16 anni un individuo non possiede enzimi epatici necessari a smaltire l’alcol, a livello fisico i danni degli alcolici sui minori sono gravissimi. Il mio non è un processo: a Gubbio ci sono giovani impegnati, seri e preparati: qui si parla di derive nichilistiche, di qualcosa che diventa uno stile di vita del weekend. Per questo vorrei che tutti, senza nessun moralismo, facessimo una riflessione ampia, magari con azioni congiunte di rete di comunità. Istituzioni, chiesa, associazioni, scuole, autorità sanitarie: tutti dobbiamo iniziare a interrogarci e a riflettere”.
Anche la comandante della Polizia Municipale Elisa Floridi ha sottolineato l’impegno nel nuovo servizio aggiuntivo in vigore fino al 30 settembre tra le 20 e le 2, svolto insieme a carabinieri e Guardia di Finanza. “Tutti i controlli – ha spiegato – vengono svolti in base alle criticità emerse dalla movida: il non rispetto degli orari della musica, anzitutto, il pessimo decoro urbano e l’alcol servito ai minorenni, fenomeno purtroppo molto comune. Stiamo ponendo in essere tutte le iniziative possibili, e tutti gli attori in campo, dalla Polizia alle famiglie. Altri Comuni umbri stanno infatti emanando ordinanze repressive, tipo il divieto di asporto: se la situazione dovesse peggiorare potrebbe essere proposto ma vorremmo scongiurare questo tipo di soluzione”.
L’assessore a Cultura e Commercio Uccellani ha infine sottolineato come “vada creata e mantenuta una sinergia tra attività commerciali e residenti, che hanno il diritto di vivere il centro storico in maniera serena . Tutti noi, amministratori, gestori di locali, genitori e cittadini dobbiamo fare la nostra parte e assumerci il nostro carico di responsabilità al fine di tenere vivo il centro e ritrovarci come comunità”.
L’assessore al Turismo Damiani ha invece chiarito che “la stagione turistica estiva, così delicata perché al termine di un anno a dir poco complesso, non può essere messa a rischio da comportamenti in contrasto con le normative anti Covid e con le regole “normali” di civile convivenza. L’assessore Uccellani e tutta l’amministrazione hanno fatto un patto con le attività, alle quali abbiamo concesso l’utilizzo degli spazi esterni e chiesto collaborazione. E’ chiaro che i problemi dei quali stiamo parlando, però, non si arginano solo con la repressione o con la chiusura dei locali: per questo è necessaria la collaborazione di tutti gli eugubini”.