Se la gente di era indignata per i ragazzi in fila per lo shottino in piazza Cavallotti, il primo venerdì dopo il lockdown da Coronavirus in piazza Danti ha mostrato una situazione ben più problematica.
Diverse decine di ragazzi, molti dei quali senza mascherina, mentre alcuni ce l’avevano abbassata sul collo per poter bere il drink, tutti vicini da loro. In molti ballano e cantano, gioiosi. Quasi come nelle serate della movida perugina prima dell’emergenza Coronavirus.
Scene come quelle, “famose”, degli assembramenti sui Navigli di Milano. O come ormai, dopo la riapertura dei locali, se ne stanno purtroppo registrando in tante città italiane.
In tanti, nei vari commenti social, chiedono l’intervento delle forze dell’ordine.
Ma c’è anche chi chiama in causa il sindaco Andrea Romizi, come il consigliere comunale del Pd Francesco Zuccherini: “Ci vuole sicuramente responsabilità da parte delle persone che vivono la città, che dopo due mesi di totale chiusura hanno di nuovo la possibilità di vivere Perugia.È però obbligatoria la responsabilità di chi, in questa fase, ha l’onere e l’onore di governare la città. Non possiamo permetterci una nuova chiusura a causa degli assembramenti e delle situazioni di criticità che in questi giorni ci sono state. Il Comune di Perugia deve intervenire con forza per evitare che questi situazioni si ripetano nei prossimi giorni. Quindi chiedo responsabilità a tutti, ma la chiedo principalmente ai soggetti che sono chiamati alla prima responsabilità, a partire dal sindaco, che troppo spesso in questo periodo di emergenza è rimasto in silenzio“.
E così alla polemica generazionale e socio-sanitaria legata all’emergenza Coronavirus si unisce ora quella politica.
(Video dal profilo Facebook di Francesco Giacopetti)