Il problema non è la cosiddetta ‘movida’ ma come questa, così come i grandi eventi cittadini, manifestazioni quintanare comprese, viene gestita.
Da una parte ci sono quindi i residenti, in particolar modo quelli dell’area ricompresa nell’asse tra via Gramsci e piazza del Grano, dall’altra i gestori dei vari locali sorti nel cuore del centro storico folignate.
Ognuno con le proprie ragioni, ognuno a rivendicare i propri diritti: un muro contro muro sfociato anche in esposti legali ed azioni amministrative. Un clima esasperato che non giova a nessuno, e che arriva a minare le basi di una pacifica convivenza.
La soluzione? Arrivare ad un vero e proprio ‘Patto di convivenza urbana’ che impegni i contraenti a rispettare gli accordi che verranno presi al termine di un articolato percorso di confronto, mediazione e partecipazione. Il primo passo, martedì scorso con la riunione ufficiale, nella sala Fittajoli del Palazzo Comunale, del primo focus group del ‘progetto modiva’ coordinato dalla consultrice del sindaco, Lucia Coco. Un dibattito di oltre due ore con rappresentanti delle associazioni come ‘Centro Storico’, ‘Vivere il centro storico’ e ‘Le Puellae’ e residenti interessati alla questione.
Discussione vivace e a tratti animata, ma c’è già una prima piattaforma di proposte condivise, sulla quale cominciare a ragionare. In primis, i residenti chiedono all’amministrazione comunale di attivarsi in maniera concreta per garantire il rispetto delle regole e dei regolamenti, per assicurare, attraverso specifici controlli, sicurezza pubblica e diritto al riposo, contrastando fenomeni di degrado urbano, sporcizia, atti vandalici e sosta selvaggia.
Condivisa anche la richiesta di una riduzione dell’orario di apertura dei locali e delle attività di ristorazione almeno entro le una di notte.
Altro invito alle autorità competenti, verificare e richiedere adeguati servizi igienici sia all’interno che all’esterno degli esercizi. Dopo aver ascoltato chi vive nel centro storico, verranno convocati i commercianti, i giovani frequentatori e le forze dell’ordine, al fine di avere una rappresentazione quanto più completa possibile delle problematiche e di recepire le varie proposte di soluzione.
E con l’arrivo della bella stagione, in mancanza di primi provvedimenti concreti, il braccio di ferro rischia di inasprirsi.