Movida molesta, arriva un nuovo giro di vite da parte dell’amministrazione comunale.
Nell’ormai consueto video messaggio di inizio settimana il sindaco Umberto De Augustinis, parlando della situazione in cui versa la frazione di San Giacomo, sempre più colpita dai vandali, ha annunciato che l’Ordinanza prevista in un primo momento solo per la parte alta del centro storico, verrà ampliata a tutto il Comune.
Il primo cittadino ha auspicato anche un incontro “che ci dovrebbe essere nei prossimi giorni a San Giacomo”. Probabilmente il riferimento è legato alla iniziativa del “Controllo di vicinato”, affidato al consigliere di FI Filippo Ugolini che ne aveva promesso l’operatività già da fine giugno ma che a tuttoggi non ha ottenuto nulla di concreto.
Come si ricorderà era stato il consigliere comunale Stefano Proietti (Lega) a denunciare ancora una volta i raid dei vandali nella popolosa frazione (guarda le foto e il video dell’ultimo raid), chiamando in causa anche l’amministrazione comunale.
L’azione del sindaco comunque sembra destinata a dare da subito i primi frutti nel contrasto alle “note scorribande che stanno creando problemi alla sicurezza e all’ordine pubblico. Useremo tutti i mezzi a disposizione” ammonisce De Augustinis, annunciando che “l’ordinanza prevista all’inizio solo per Piazza del mercato e dintorni verrà estesa a tutto il territorio comunale. Le disposizioni previste quindi si applicheranno anche alle frazioni…ovviamente sarà aumentata la sorveglianza”.
Tra i divieti previsti c’è quello di somministrare alcolici da asporto dopo le 23,30 (potranno essere consumati solo in prossimità dell’esercizio o negli spazi autorizzati) e di non consentire “a suoni e rumori di essere uditi tra le 23.30 e la chiusura del locale” all’esterno dello stesso.
Divieto anche di abbandonare per strade bottiglie, lattine e residui di consumazioni: in caso di inottemperanza è prevista una sanzione fino a 500 euro.
L’ordinanza entrerà in vigore dal prossimo 14 agosto e fino a metà ottobre prossimo.
E se da un lato sono comprensibili le restrizioni cautelative a prevenzione di possibili contagi da coronavirus e il crearsi di nuovi focolai difficili da controllare, dall’altro si registra il malcontento dei gestori dei locali inevitabilmente chiamati in causa dall’ordinanza.
Agli stessi “è fatto obbligo di vigilare affinché all’esterno dei locali e in particolare all’uscita dagli stessi, i frequentatori evitino comportamenti dai quali possa derivare pregiudizio alla quiete pubblica e privata, nonché all’igiene pubblica”.
E a questo proposito sempre i gestori dei locali “sono tenuti, entro un’ora dalla chiusura dei medesimi, ad asportare i residui di consumazioni dal suolo pubblico nel raggio di venti metri dalla soglia o dal perimetro delle pertinenze, nonchè a stoccare gli eventuali contenitori per la raccolta all’interno dell’esercizio”. Pena la chiusura del locale.
Ovvio il cambio di “passo” che avranno le serate di svago, soprattutto in centro dove si ritrovano molti giovani e giovanissimi. Auspicabile, ma non scontato il risultato che queste restrizioni avranno sui fenomeni di rumori molesti e sugli atti di vandalismo.
Quello della movida, o meglio delle degenerazioni che il fenomeno produce, sta interessando un po’ tutta la penisola.
Non mancano amministrazioni che hanno utilizzato il punto duro come ad esempio il Comune di Cervia, che ha competenza sulla frazione di Milano Marittima, tra le più famose stazione balneari frequentate dai giovani, dove il sindaco Massimo Medri ha vietato il consumo e la detenzione di bevande alcoliche dalle 21 alle 6 del mattino nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, a piedi, in bici, sui mezzi pubblici e privati.
Non solo: dalle 21 scaffali, banchi frigo ed espositori contenenti alcolici di qualsiasi gradazione dovranno essere bandellati per impedirne l’accesso agli avventori.
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