Cronaca

Movida, cambiano le regole. Ora serve una proposta di qualità

Movida: cambiamo alcune regole in merito agli orari di spettacoli ed intrattentimenti rumorosi, non si tratta di una rivoluzione, nè tantomeno di una seria minaccia alla sopravvivenza ed allo sviluppo del fenomeno, ma la vicenda deve, e può essere gestita nel migliore dei modi. Innanzitutto, facciamo chiarezza: l’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal sindaco Nando Mismetti, imponde delle ‘limitazioni acustiche e sonore nei pubblici esercizi di somministrazione ed in altre attività imprenditoriali, ubicate nell’ambito della Zona a traffico limitato e nelle aree pedonali urbane, in occasione di spettacoli’.

Perchè è stata emanata questo tipo di ordinanza? Il fatto è che, in seguito alla costante nascita e sviluppo dei locali in centro storico – cosa di per sè estremamente positiva sia dal punto economico occupazionale che sociale – in alcune giornate si viene a creare un sovraffollamento. Sovraffollamento che, raggiunge dimensioni importanti,  in particolar modo nelle ore serali e notturne.

Ad ‘ingombrare’ ancor di più le strade del centro sono tavoli, tavolinetti e sedie poste sul suolo pubblico – si sottolinea – e questo causa disturbo ad alcuni residenti. Perchè non tutti i residenti si lamentano…e non tutte le associazioni di residenti sono uguali. Ecco quindi che il Comune di Foligno, per ottemperare alle nuove e stringenti norme in materia di sicurezza pubblica, ha dovuto mettere mano alla situazione cercando di limitare alcuni eccessi.

Tutto ciò premesso, e considerando che i titolari degli esercizi avanzano “richieste di autorizzazioni riguardanti lo svolgimento di temporanee, ed occasionali attività complementari al pubblico spettacolo e/o trattenimento, sia all’interno che all’esterno del locale” viene disposto che “le attività possono svolgere, a carattere temporaneo e nel corso del medesimo anno, fino ad un massimo di quindici spettacoli o intrattenimenti connotati da emissioni sonore, mediante musica dal vivo, impianti ed apparecchi di diffusione o mediante l’impiego di altre sorgenti sonore, amplificate e non, che producano inquinamento acustico, qualora vengano realizzati all’esterno del locale o all’interno, ma con propagazione esterna delle emissioni rumorose. Spettacoli e intrattenimenti potranno singolarmente svolgersi con la durata massima di una giornata, limitando le emissioni sonore in un arco temporale di quattro ore e, in ogni caso, con cessazione dello stesso entro gli orari massimi”.

Ed ecco fissati giorni ed orari: dal lunedì al giovedì entro le 23.30, il venerdì, il sabato, la domenica ed i prefestivi entro le 24. Occhio però a non sforare le disposizioni, sono previste pesanti sanzioni, con multe da duecento euro. Quattrocento euro se recidivi. Non viene consentita la concomitanza temporale degli eventi, con conseguente sovrapposizione delle emissioni sonore nei medesimi luoghi ed orari, il cui svolgimento riguardi una pluralità di esercizi ubicati nel raggio di una distanza inferiore a 150 metri.

Quindi, ogni locale può proporre al massimo 15 eventi annuali, se la musica verrà propagata all’esterno o comunque ad un volume tale da propagarsi sino all’esterno. Ovviamente, se il locale è ben insonorizzato, non c’è alcun problema.

Il Comune di Foligno interviene tardi, interviene ‘pe mettece ‘na pezza’ ma soprattutto perchè in qualche modo non poteva più non intervenire. Ma è altrettanto vero che se tutti avessero rispettato le regole, se tutti avessero seguito la prima e principale regola, quella non scritta…del buonsenso, probabilmente tutto sarebbe proseguito senza problemi. Per colpa di chi ‘se n’è passato’ ora ci rimettono tutti, anche se, il rispetto dei residenti degli avventori in primis dovrebbe essere la principale preoccupazione dei titolari a prescindere dalle regolamentazioni disciplinari.

Non morirà la Movida per questo, anche perchè i locali interessati sono effettivamente limitati. Non morirà ma subisce un primo colpo, non un colpo basso ma un cartellino giallo. E allora cosa fare? Bhè potrebbe essere l’occasione per un salto di qualità, per una proposta unitaria che alzi il livello qualitativo e quantitativo. Anche a questo proposito sta nascendo un comitato ad hoc dei gestori dei locali. Una sorta di ‘cabina di regia’ e di ‘sindacato’ che sappia da un lato tutelare il fenomeno e dall’altro svilupparlo in maniera consona.

Se gli operatori, i residenti ed i tanti fruitori della Movida faranno la loro parte, e saranno uniti, proponendo soluzioni concrete ed avanzando richieste irrifiutabili all’amministrazione comunale, allora sì che si potrà dire che l’amministrazione comunale remerà contro, per ora ha soltanto tirato i remi in barca.