Desiderate, ammirate, invidiate, sono le statuarie modelle che affollano la griglia di partenza riparando dal sole o dalla pioggia i piloti, come l’idolo Valentino Rossi, protagonisti della MotoGP, la massima espressione delle competizioni motociclistiche su pista.
Sono alte, con un sorriso smagliante e il fisico mozzafiato, spesso strizzato in tutine aderenti che poco spazio lasciano all’immaginazione suscitando sempre grande interesse da parte del pubblico. E più un pilota è famoso e seguito più la sua ombrellina sarà in vista dovendo presumibilmente presenziare le prime file della starting grid.
Il sogno di molte di loro è quello di affiancare Valentino Rossi, il più popolare tra i campioni motociclistici italiani. A realizzarlo è stata di recente una ragazza umbra di 26 anni, originaria di Montefalco ma che ormai lavora fuori regione come modella. Lei si chiama Erica Tiburzi, misure da capogiro neanche a dirlo, labbra carnose, occhi grandi, un sorriso dolcissimo e la voglia costante di tornare nella sua cittadina per allontanarsi dalla frenesia delle metropoli e ritrovare lo stile di vita tranquillo che le piace tanto.
Tuttoggi.info l’ha incontrata per saperne di più sulla sua ultima esperienza lavorativa in circuito.
Faccio la modella da 10 anni e da quando ne avevo 18 per la MotoGP. Ho lavorato per tantissimi team, con Aprilia e Yamaha, ho viaggiato per gli autodromi più belli del mondo fino alla tappa del Mugello lo scorso 3 giugno. L’ultima della mia carriera.
Continuerò a fare la modella ma ho deciso di chiudere l’esperienza con la Moto GP in bellezza, in pole position con Valentino Rossi. Preferisco lasciare il posto alle ragazze più giovani e concentrami su altri progetti. Si avvicina l’estate e dunque i servizi fotografici per i cataloghi e poi mi sto specializzando nelle proprietà curative degli oli essenziali. Yamaha mi ha chiesto di lavorare anche in occasione del Gran Premio di San Marino che si disputerà a Settembre all’Autodromo di Misano Adriatico ma ho deciso di fermarmi qui e non potevo concludere nel modo migliore.
Ho lavorato con tanti campioni ma stare accanto a lui, lì davanti, è stata un’emozione unica. È fantastico, un ragazzo carinissimo, cordiale che a differenza di alti piloti dà confidenza anche a noi ombrelline.
In realtà sono due giorni lavorativi pieni, vissuti intensamente tra hospitality, paddock e pitlane, tra uno shooting e l’altro, prima di scendere in griglia di partenza. Si sta sempre in movimento ma si guadagna bene e ci si diverte anche.
Io credo si tratti solo di una presa di posizione, peraltro inutile. Io sono sempre stata trattata con i guanti in tutti questi anni e non mi sono mai sentita svalutata come donna per il lavoro che ho fatto. E poi… quale miglior binomio se non “donne e motori”?