Tutto pronto per la mostra su San Francesco alla National Gallery, che dal sei maggio al 30 luglio 2023 si prepara a esporre quaranta opere che raccontano la figura del Santo di Assisi attraverso sette secoli di storia dell’arte. E, a pochi giorni dall’apertura, vengono svelate anche le opere partite dalla città serafica per l’esposizione, che, tra opere sacre e persino un fumetto Marvel, “mette in luce come san Francesco abbia catturato l’immaginazione degli artisti nel corso dei secoli e come il suo fascino abbia trasceso generazioni, continenti e tradizioni religiose diverse”.
Per la mostra su San Francesco alla National Gallery da Assisi arriveranno tre opere: San Francesco tra quattro dei suoi miracoli post mortem, 1253 ca, una tempera su tavola attribuita a Giunta Pisano; un Corno da richiamo con bacchette, sec. XIII, in avorio medievale islamico del XIII e argento; e infine un codice miscellaneo con inventario delle reliquie.. Ms. 344 del Fondo Antico, Biblioteca del Sacro Convento, di Giovanni di Iolo.
La tavola, probabilmente dipinta nel sesto decennio del Duecento, l’opera restituisce l’iconografia del Santo ‘Novus Evangelista’ e taumaturgo, descrivendo quattro miracoli ‘post mortem’ avvenuti presso la sua tomba. Al centro della tavola è rappresentato san Francesco in piedi nell’atto di impugnare con la destra una croce mentre con la sinistra sorregge un libro aperto. Ai lati della figura centrale fasce decorate con motivi ornamentali suddividono gli spazi dove sono rappresentati gli episodi dei miracoli, nello specifico il Miracolo della bambina con la testa attaccata all’omero; San Francesco risana Bartolomeo da Narni; Miracolo di una indemoniata; Miracolo di uno storpio. “Attribuita a Giunta Pisano artista che opera nell’ambiente assisano ma aperto a diverse influenze, la tavola costituisce un meraviglioso esempio di pittura devozionale del tredicesimo secolo”, si legge nella descrizione dell’opera.
La reliquia del corno d’avorio munito di bacchette, è menzionata a partire da un inventario del 1348; dal 1473 si inizia a designarla quale dono ricevuto dal Sultano Al-Malik al-Kamil durante il viaggio di Francesco a Damietta, in Egitto (1219-1220); questa tradizione trova alcuni punti di riscontro nelle antiche fonti agiografiche. Il corno veniva utilizzato per richiamare frati e fedeli alla preghiera e all’ascolto della parola di Dio.
Infine il codice, autografo di Giovanni di Iolo, è sempre appartenuto al complesso santuariale della Basilica e Sacro Convento di San Francesco in Assisi, sin dalla sua prima attestazione nel 1381. Datato alla seconda metà del XIV secolo, è un manoscritto pergamenaceo, scritto su due colonne e rigato a inchiostro; il primo fascicolo contiene, sotto il titolo rubricato ‘De canonisatione et stigmatibus sacris beati Francisci’ la bolla di Nicola III Licteras felicis recordationis Gregorii, del 25 agosto 1279 e quella di Alessandro IV, Benigna operatio divinae del 29 ottobre 1255. Per l’esposizione alla National Gallery di Londra, il codice sarà aperto alla carta 78 recto dove è trascritta la cosiddetta chartula assisana, reliquia tuttora conservata nella cappella di San Nicola della chiesa inferiore che tramanda la benedizione a frate Leone scritta da san Francesco nel settembre 1224 sulla Verna, due anni prima di morire e, sull’altro lato, le “Lodi di Dio altissimo”.
Come spiega il direttore della Nationa Gallery Gabriele Finaldi intervistato dalla Rivista San Francesco “Abbiamo pensato di dedicare una mostra a san Francesco per due ragione fondamentali. L’arte accompagna il Santo di Assisi fin dal primo momento: c’è uno sviluppo dell’immaginario francescano attraverso una serie di grandi artisti che arriva sino ad oggi. La mostrà abbraccerà infatti questo arco temporale. La seconda ragione di questa esposizione sta nel fatto che Francesco incarna una serie di valori universali, capaci di dare spunto a momenti di dibattito. L’arte e la persona di Francesco si fonderanno in questa mostra e, insieme a tutte le attività collaterali – dibattiti, musica, film… –, cercheremo di far emergere l’attualità di questo Santo“. (Foto per gentile concessione dell’Archivio Sacro Convento di Assisi)