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Mostra di Andy Warhol: le voci dei promotori alla presentazione ufficiale dell’evento

Redazione

Mostra di Andy Warhol: le voci dei promotori alla presentazione ufficiale dell’evento

Mer, 28/08/2013 - 16:50

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Da. Bac.

Ci siamo quasi. Uno degli eventi più importanti della stagione tifernate, la mostra su Andy Wahrol “I never read. I just look at pictures” ovvero “Non leggo mai. Guardo solo le figure”, è stato presentato questa mattina a Città di Castello nella sala della Giunta. L’inaugurazione dell’attesa esposizione avverrà nella Pinacoteca comunale di Città di Castello venerdì 30 agosto a partire dalle ore 18.30. Come già anticipato da “Tuttoggi” nei giorni scorsi, l’evento, nato da un’idea di Editebro, in collaborazione con il Comune tifernate, l’Associazione Palazzo Vitelli di Città di Castello e con il Gruppo Cepu, e con il patrocinio della Regione Umbria e della Provincia di Perugia, proporrà, fino al 27 ottobre, una sintesi dell’intero percorso artistico di Andy Warhol. La mostra, curata da Romano Boriosi ed Emidio De Albentiis, avrà circa 20 opere in più rispetto alle annunciate 70 (quindi più di 90), messe a disposizione dalla collezione Rosini-Gutman. Ma ecco le voci della conferenza di presentazione
Luciano Bacchetta, sindaco del comune di Città di Castello ha dichiarato che “Andy Warhol arriva nella terra di Alberto Burri come evento anticipatore del centro dedicato all'arte contemporanea di Palazzo Vitelli a Sant'Egidio che sorgerà in Piazza Burri”.
Romano Boriosi, presidente di Editebro e curatore della mostra, sottolinea come “Andy Warhol è un personaggio che si coordina perfettamente con l’arte concettuale di Burri. Ringrazio il presidente Nisi, il comune e lo staff Cepu che hanno colto subito questa proposta realizzata grazie ad un ampio dispiegamento di forze, necessario a gestire un numero così consistente di capolavori. Il mio sogno sarebbe programmare ogni anno iniziative simili dedicate ad un protagonista dell’arte mondiale”.
Andrea Meucci, vicepresidente di Editebro, racconta che “ci sono state sinergie importanti che hanno garantito un risultato di grande spessore, sia nell’allestimento che nel catalogo della mostra. Speriamo di far rivivere le stesse emozioni che abbiamo provato noi nell’organizzare questo evento”.
Emidio De Albentiis, curatore della mostra insieme a Boriosi nonché critico e professore di Storia dell’Arte all’accademia di Belle Arti di Perugia ha approfondito la storia e gli ideali dell’artista: “Warhol, nato designer, si avvicinò gradualmente alla tv e al mondo moderno, cercando di cogliere le icone e di vederle nella loro dimensione umana e non solo estetica. Egli tende a non farci vergognare di essere figli del consumismo, da lui elevato all’ennesima potenza: i suoi soggetti, infatti, comprendono attrici, zuppe, la Coca Cola (la bevanda di tutti) oggetti e immagini del nostro quotidiano. Non può quindi sfuggirci l’idea di precarietà con cui vengono ritratti, che è l’altra faccia dei beni di consumo. La sua morte, per un’infezione alla cistifellea dopo un’operazione, è una proiezione inquietante di questa transitorietà del reale, del medesimo confine che delimita la vita e la morte. La mostra documenta questo universo e presenta dal vivo alcune opere citate ma mai esposte”.
Fabio Nisi, presidente dell’Associazione Palazzo Vitelli, ha parlato di “un doppio concomitante esordio dal momento che nel fine settimana saremo promotori sia della mostra di Wahrol che della stampa e del libro antico. Città di Castello ha vissuto insieme a Raffaello, Signorelli e da ultimo Alberto Burri, ha respirato il loro genio e assimilato la loro arte. Vogliamo ritrasmetterla e farne un volano di promozione legato alle nostre eccellenze culturali”.
Gianfranco Rosini, depositario delle collezioni di famiglia, ha anticipato che “ci saranno letteralmente dalla prima all’ultima opera di Andy Wahrol: un libro di cucina, ricamato a mano del 1954-57, del periodo pre pop art, all’ultima opera, il Red Lenin, realizzato nel 1987 in una camera di ospedale prima di morire. Abbiamo portato a Città di Castello anche il ciclo “Diamond Dust”, opere con polvere di diamanti, e “Space fruit”, ritratti di nature morte, ispirate all’arte italiana del Rinascimento”.
Roberta Burini, direttore Marketing del Gruppo Cepu, ha fatto sapere come “l’adesione al progetto è stata immediata perché siamo sempre vicini all’arte come forma espressiva. Noi di Cepu, che abbiamo partecipato sia come sponsor sia come coordinatori dell’evento, da oltre 40 anni aiutiamo anche i ragazzi a raggiungere importanti obiettivi di studio. In un certo senso anche noi formiamo dei nuovi artisti: lo stesso Andy Warhol diceva che “un’artista è solo colui che sa far bene una cosa”.

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