Soffusa da una vena di tristezza per le popolazioni colpite dal sisma, si è chiusa la 37^ Mostra nazionale del Tartufo Bianco di Città di Castello. “Un’edizione particolare in cui, bandito il clima della festa a causa del terremoto di Marche ed Umbria, sono state valorizzate le produzioni tipiche e certificate della nostra terra, una delle eccellenze della regione, da proteggere e tutelare perché parte di quell’identità, insieme al capitale umano e al patrimonio artistico che la natura sta mettendo a dura prova“, commentano il sindaco Luciano Bacchetta e il commissario della Comunità Montana Mauro Severini, rappresentanti degli enti promotori.
Quest’anno avevamo fatto una scommessa più difficile di quella sulla trifola, che è una certezza, confermata anche in questo 2016: dare voce alla nuova agricoltura, spesso fatta da giovani che stanno inventando il loro futuro, tornando alla terra dei loro padri anziché disperdersi tra mille opportunità del mondo globalizzato. Un investimento ripagato dalla grande affluenza al Tour delle eccellenze, filo conduttore della Mostra, e ai Saloni tematici tra cui Slow Food e il Salone della Biodiversità
Bilancio positivo, dunque, per Bacchetta e Severini, che rimandano ad una riflessione più articolata della Mostra, ringraziando tutti i soggetti che hanno partecipato, a partire dalle società rionali Madonna del Latte, Prato, Riosecco: “Il nostro pensiero, nell’archiviare l’edizione, va a chi in queste ore convive con il terremoto. A loro andrà una solidarietà non solo morale ma anche concreta, che rappresenta il nostro contributo per le difficoltà che dovranno affrontare“.