Si è spento ieri, 23 giugno, il giurista e onorevole Stefano Rodotà. Aveva 84 anni. Due anni fa, presenziò a Perugia, all’Università per tenere una lectio magistralis di inaugurazione dell’anno accademico. In quell’occasione aveva parlato dell’importanza della ricerca, della ‘realtà aumentata’, del ruolo dei giovani.
La sua vita – Rodotà nacque a Cosenza il 30 maggio del 1933, figlio di un insegnante di matematica di origine albanese. Nella sua vita ha sempre respirato, fin da piccolo in casa, l’aria della politica: dallo zio, segretario locale della Dc, al padre iscritto al Partito d’Azione. La laurea in legge arriva nel 1953 e diviene ordinario di diritto civile a La Sapienza, l’ateneo romano, prima ancora di compiere 40 anni. Anche nella carriera universitaria, intreccia la sua passione per la politica, fino a conoscere Klaus Mann e Adorno nel salotto di Elena Croce, figlia di Benedetto.
Del suo impegno politico ricordiamo anche la candidatura a Presidente della Repubblica nel 2013, su suggerimento del M5S alla successione di Napolitano. La camera ardente per Rodotà verrà allestita a Montecitorio e sarà aperta al pubblico domani dalle 16 alle 20 e domenica dalle 10 alle 19.
Stefano Rodotà a Perugia: l’intervista di Radiophonica.com
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