La città di Spoleto piange uno dei suoi figli più illustri, il professor Enrico Roscini, già sindaco della città del Festival nei primi anni ’80 nelle file del Pci, scomparso sabato scorso. La notizia si sta diffondendo solo in questo ore nel rispetto delle ultime volontà dell’ex primo cittadino. Nel primo pomeriggio le sue spoglie saranno cremate e tumulate nella tomba di famiglia a San Giacomo.
Roscini venne eletto in consiglio comunale e subito assessore per la prima volta il 15 giugno del 1975, rieletto l’8 giugno del 1980 sotto la legislatura dell’onorevole Pietro Conti che il 15 dicembre fu costretto a dimettersi per una presunta incompatibilità che il Parlamento dell’epoca sollevò solo nei suoi confronti. E’ a questo punto che Roscini venne eletto sindaco. Furono quelli gli anni più difficili per la politica locale tanto che anche la Giunta Roscini, nonostante il suo impegno, riuscì a resistere per appena un biennio. Mesi dopo la sua elezione venne per altro colto da un infarto e lì cominciò la sindacatura di Leopoldo Corinti, sotto cui rimase come assessore fino al 1985, quando la città passò sotto la guida di Aldo Mattioli.
Docente di matematica e uomo di grande cultura, Roscini ha sempre mantenuto un profilo riservato sulla propria vita. In queste ore la camera ardente allestita presso il nosocomio cittadino è stata visitata in forma privata dall’attuale sindaco Fabrizio Cardarelli e dall’ex primo cittadino Alessandro Laureti, oltre che da alcuni degli amici più cari come Paolo Di Loreto e Angelo Mariani.