Spoleto

Morto nella notte l’Avv. Salvatore Finocchi | Spoleto piange un protagonista degli ultimi 40anni di vita cittadina

I lettori ci perdoneranno se questo che ci accingiamo a scrivere non potrà essere il solito “coccodrillo” che i giornali dedicano di prammatica ad un protagonista degli ultimi 40anni di vita della città di Spoleto.

Sono troppi i ricordi di vita personale e professionale che ci legano all’Avv. Salvatore Finocchi, 78 anni, scomparso all’improvviso nella notte appena trascorsa a Perugia, dove era ricoverato per dei controlli a causa di una malattia che negli ultimi tempi lo aveva molto provato.

Un lungo stillicidio che pur segnandolo nel fisico, mai aveva intaccato la consueta verve, lucidità e simpatia di bon vivant che lo aveva sempre contraddistinto nel corso della sua intera vita professionale e civile.

La carriera

Salvatore Finocchi aveva dato corso alla sua professione di avvocato a Spoleto nel 1978 con l’iscrizione all’Ordine locale, contestualmente a quella nel Collegio nazionale dei Revisori legali. Il suo primo studio professionale fu quello insieme all’avvocato e Senatore della Repubblica, Giancarlo De Carolis. Finocchi ne fu lo stretto collaboratore per il territorio anche per l’attività politica e durante la Vice-Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1982 al 1986.

Lunga e piena di successi professionali la sua carriera di avvocato che l’ha visto anche protagonista come Consigliere dell’Ordine prima e come Presidente della Camera Penale del foro cittadino poi, fino al 2005.

Incaricato come legale per il Comune di Spoleto, dal 1990 al 1996, fu anche consulente per molti comuni della Valnerina tra cui Cascia e Norcia.

Intensa e continua anche la collaborazione con gli Istituti bancari territoriali, in special modo con la Cassa di Risparmio di Spoleto per cui ha ricoperto vari incarichi e per ultimo prima come Consigliere e recentemente come Presidente della Fondazione CaRiSpo.

L’eleganza mentale di chi sa amare la vita

Che Salvatore Finocchi fosse un amante della vita era fin troppo chiaro a tutti. E non tanto per la sua consueta estrosità nel vestire. Sono indimenticabili le sue cravatte, i papillon da annodare rigorosamente a mano, i panciotti, le bretelle e il vezzo per le scarpe di ogni colore e foggia, con una predilezione per le cosiddette “Duilio”, stringate bicolori per cui chi scrive lo prendeva spesso per celia.

Gli dicevamo, “Ma Salvatore queste scarpe se le mettono solo i ternani…”. E l’uomo che non si faceva mettere dialetticamente sotto da nessuno, ci apostrofava con cipiglio sornione, “Ascoltami ora, è il tuo avvocato che ti parla…” . E giù a spiegare il perchè della sua eleganza. In verità è noto ai più che l’eleganza è saper indossare un capo di abbigliamento e non possederlo per “portarlo” e basta. E Salvatore Finocchi sapeva indossare ed interpretare anche scarpe di colore giallo o rosso: gliele abbiamo viste al piede più di una volta.

Come detto però la sua eleganza era anche nell’intendere la vita, le relazioni e le amicizie che questa ti mette davanti nel corso del suo scorrere.

Quando si presentava ad una signora lo abbiamo sempre visto baciare la mano e mai usare una informalità piaciona come spesso accade oggi. Anche nel caso di amicizie strette il suo atteggiamento era sempre lo stesso, una vera scelta di vita. Eppure Finocchi era un uomo dai gesti semplici anche nei confronti dei cosiddetti “famosi” o dei “potenti”. Come quando raccontava dei cesti pieni di uova, ortaggi, olio e vino rigorosamente di sua produzione che faceva trovare davanti alla porta di casa, affittata durante il Festival dei Due Mondi, al celebre direttore d’Orchestra, il M° James Conlon, “il mio inquilino James”, come spiegava con naturalezza disarmante.

Salvatore Finocchi era in grado di interpretare ogni ruolo sociale proprio perchè la sua capacità era quella di vivere tutto con grande soddisfazione, quella pacatezza mentale di chi sa di aver raggiunto un equilibrio sostanziale nei propri affetti e nella vita di relazione.

40 anni da protagonista

La città lo ricorda come uno dei protagonisti di molti dei momenti clou della sua storia recente. Epica la sua battaglia per il primo cambio della guardia alla Banca Popolare di Spoleto negli anni ’80. Il racconto dell’epopea Bps iniziava sempre allo stesso modo, “Quando io e Mazzi Marchesi…”, riferendosi ad altro protagonista dell’epoca belligerante, che segnò un cambio di passo notevole prima della debacle nello scorso decennio, dove non mancò di far sentire la sua voce in assemblea come socio della Spoleto Credito e Servizi. I suoi interventi erano sempre di taglio attoriale, un po come l’eloquio dei principi del foro di vecchio stampo. Ma anche nel dramma di una situazione complicata, non mancava mai di offrire all’uditorio una battuta, magari anche con cadenza dialettale per riportare tutti con i piedi per terra.

Celebre quella in cui apostrofò come “Duca di Novayorche” un ben noto personaggio dai nobili lombi che pensò di fregare gli spoletini, una decina di anni fa, con improbabili investimenti fatti senza portafoglio, il tutto con la complicità di qualche buontempone locale.

Come consigliere della Fondazione CaRiSpo non si contano gli interventi sollecitati per le varie realtà culturali e sociali della città. Solo per dire, nel suo recente periodo alla presidenza della Fondazione, già provato dalla malattia, Finocchi ha portato a termine il restauro della scalinata della Chiesa di San Pietro, all’ingresso Sud della città.

Impegnato politicamente nel sostegno all’elezione del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli, Finocchi ricoprì anche la carica di Amministratore Unico dell’Associazione Rocca Albornoziana di Spoleto, forse la sua opera incompiuta e per la quale lo abbiamo sentito più volte rammaricarsi sulla difficoltà di far cambiare le cose per un migliore utilizzo del sito storico.

Da amante dell’arte e della cultura, non si faceva mancare niente in termini di bellezza. Il suo studio era un piccolo museo di quadri affascinanti, di oggetti e libri di pregio e buon gusto, tanto che alla fine ne fece per un lungo periodo anche una attività di antiquario, sotto all’Arco di Druso, con la sua Galleria Il Germanico, guidata dalla fida Leonella, moglie e mentore.

Ed in ultimo il grande lavoro di preparazione affinchè si potesse portare a termine il disegno della Giunta Cardarelli della Cittadella Giudiziaria, con lo spostamento della Procura della Repubblica da C.so Mazzini all’attuale sede di P.zza Fratelli Bandiera. Lo stesso Finocchi è stato uno dei più convinti fautori della permanenza del Tribunale a Spoleto e si è speso generosamente con la Fondazione CaRiSpo per garantire molte delle spese necessarie per il trasferimento. (Nella gallery Finocchi il giorno della inaugurazione della nuova Procura a Spoleto -foto Carlo Vantaggioli)

La generosità

Salvatore Finocchi era di una generosità disarmante. Nel suo farsi avanti in molte situazioni non c’era mai il vezzo di ostentare la sua possibilità, ma il sincero impeto di chi sa bene da dove veniva e dove era arrivato, con forza di volontà, lavoro e anche una robusta “tigna”.

Famoso il siparietto con un noto ambulante che vende rose nel centro storico di Spoleto e che ogni volta che trovava l’avvocato a cena in qualche locale doveva lasciargli tutto il mazzo perchè ne potesse fare omaggio alle signore che mangiavano con lui. Le prime volte l’ambulante se ne tornava a casa (in quel di Terni) per mancanza di merce da vendere. Poi con il tempo “ha imparato a portarsi i mazzi di scorta“, come raccontava sornione e divertito lo stesso Finocchi.

O come quando non badava a spese pur di dormire a Le Negresco di Nizza prima di andare a vedere il Gran Premio di Formula1 a Montecarlo, lui Ferrarista convinto e felice possessore di un bolide della casa di Maranello.

I giornalisti di Spoleto ricordano invece un invito a cena in campagna, nella tenuta di Matigge, sulle coste olivate di Trevi, dove Finocchi chiamò come cuoco lo Chef Fabio Ferretti e per allietare il finale di serata invitò un Mago prestidigitatore che gli aveva insegnato alcuni giochi di prestigio. Un trionfo, tra risate e divertimento. L’uomo era fatto così, voleva ringraziare i giornalisti per il loro lavoro. Nulla più.

Essere Salvatore Finocchi non è stato mai semplice a Spoleto, di questo ne siamo certi, ma l’avvocato non se n’è mai fatto un problema, invitando tutti a deporre le armi per trovare sempre un punto comune su cui concordare. La sua più grande qualità, che conosciamo personalmente e di cui poteva andare fiero e a testa alta.

Ci mancherà tutto di questo straordinario personaggio che ogni volta che chiamava a casa esordiva con un perentorio “E’ il tuo avvocato che ti parla al telefono…Salvatore Finocchi”. In realtà era molto di più! Lo sappiamo bene noi che abbiamo avuto la fortuna di averlo accanto in momenti difficili e che non l’abbiamo mai perso come amico nemmeno quando il lavoro professionale era finito.

Ci stringiamo con grande partecipazione personale al dolore di Leonella e delle figlie Irene, Benedetta e Maria Elena.

Così come esprimiamo le più sentite condoglianze alla famiglia di tutta la Redazione di Tuttoggi.info, di cui Salvatore Finocchi era un assiduo ed attento lettore.

Grazie di tutto Salvatore, ci vediamo di là!

La cerimonia funebre si terrà sabato 13 novembre, alle ore 10,30, nella Chiesa di San Filippo.


Il cordoglio della città e in regione

Il sindaco Andrea Sisti – Esprimo il cordoglio dell’amministrazione comunale e della città tutta per la morte dell’avvocato Salvatore Finocchi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto.

Ci addolora enormemente la sua scomparsa, perché con lui perdiamo una persona che ha amato profondamente Spoleto, che l’ha vissuta con stile, intensità ed intelligenza contribuendo attivamente, con idee e impegno quotidiano, alla sua crescita e al suo sviluppo.

L’avvocato Finocchi è stato un uomo in grado di esprimere una forza d’animo, un coraggio e un desiderio di vita veramente ammirevoli, un esempio che deve comunque continuare ad essere fonte di ispirazione per ciascuno di noi.

La sua ultima uscita pubblica è avvenuta appena pochi giorni fa, in occasione del premio che la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto ha voluto giustamente riconoscere ad Agnese Duranti e in questo atto finale, di fronte all’apprezzamento per una giovane atleta capace di raggiungere risultati straordinari, c’è forse la summa della sua esistenza, sempre caratterizzata dalla bellezza e dalla perseveranza.

Alla moglie, alle figlie e alla famiglia tutta giungano le più sentite condoglianze.


Il Partito Democratico di Spoleto si unisce all’unanime sconforto per la scomparsa dell’avvocato Salvatore Finocchi personaggio di grande spessore umano e professionale. Fino all’ultimo ha lottato contro una malattia inesorabile con grande coraggio e determinazione al punto che soltanto lunedì scorso, in qualità di Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, non è voluto mancare alla cerimonia svoltasi in Comune in onore di Agnese Duranti medaglia d’oro ai mondiali. Un lutto che sta oltrepassando i confini di Spoleto e dell’Umbria tanto era conosciuto e stimato. Alla moglie Leonella, alle figlie Irene, Maria Elena e Benedetta e alle amate nipotine giungano i più sinceri attestati di cordoglio.


E’ scomparso un protagonista della nostra vita politica e Fratelli d’Italia Spoleto si unisce al dolore per la scomparsa dell’Avvocato. Attivissimo come Cittadino- amante di Spoleto e come presidente della Fondazione Carispo. Nonostante la malattia che l’aveva colpito negli ultimi anni ha sempre portato avanti il suo impegno con coerenza e passione. Non possiamo che esprimere alla famiglia le nostre più sincere condoglianze.

Coordinamento Fratelli d’Italia Spoleto


Il Direttivo della Camera Penale di Terni unitamente a tutti i propri iscritti, esprime ai familiari il massimo cordoglio per la scomparsa dell’Avvocato Salvatore Finocchi, già per anni Presidente dell’omologa Camera territoriale di Spoleto. Avvocato di elevato livello professionale, di straordinaria gentilezza, e di ossessivo rispetto del principio di colleganza, massimamente verso i più giovani. Una grande perdita non solo limitata al mondo forense.


La Fondazione Festival dei Due Mondi di Spoleto si unisce al cordoglio della famiglia e della cittadinanza per la scomparsa dell’avvocato Salvatore Finocchi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, innamorato del Festival e della sua città. La sua passione per la musica lo legava da anni ai grandi artisti ospiti del Festival, non ultimo il direttore Iván Fischer che nella scorsa edizione, in qualità di Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, aveva voluto premiare personalmente durante la serata inaugurale del 64° Festival dei Due Mondi. La città di Spoleto perde uno dei suoi cittadini più illustri, uomo dalle qualità umane straordinarie e dallo stile indimenticabile.