E’ morto l’avvocato Francesco Innamorati, partigiano simbolo della lotta antifascista. Il decesso è avvenuto questa mattina alle 4. Francesco Innamorati aveva 96 anni.
Nel 1943, negli ultimi anni (quelli più drammatici per l’Italia) della Seconda guerra mondiale aveva scelto la causa partigiana. Da partigiano aveva partecipato a numerose azioni in Umbria e in Emilia Romagna. Nel 1945 era stato fante del 22° Reggimento di Fanteria Cremona che ha liberato Alfonsine e Fucignano il 25 gennaio.
Avvocato, aveva continuato a testimoniare la sua fede nella democrazia e contro dittature e autoritarismo, anche attraverso l’azione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) della cui sezione provinciale perugina è stato presidente. Per la sua attività rivolta anche alla nuove generazioni, Innamorati era stato iscritto all’Albo d’oro della città di Perugia.
Militante politico del Pci, vice sindaco del Comune di Perugia e vice presidente del primo Consiglio regionale dell’Umbria.
Molte le attestazioni di stima e di cordoglio ai familiari di Francesco Innamorati. L’ex partigiano sarà tumulato nella tomba di famiglia al cimitero di Perugia.
“Ho scelto di partecipare alla Resistenza perché vedevo sempre più difficile l’avvenire del mio Paese”: così, con grande semplicità e naturalezza, Francesco Innamorati spiegava la sua scelta di unirsi alla lotta partigiana, combattendo i fascisti e i nazisti sia nella sua Perugia che, poi, nel nord Italia, fino a contribuire alla liberazione di Venezia.
Allievo di Aldo Capitini, avvocato, comunista, sempre attivo nella vita politica e sociale della sua regione, Francesco è stato ed è per l’Anpi e per la Cgil un punto di riferimento valoriale e umano, che resterà per sempre nel patrimonio delle due organizzazioni.
“Con lui perdiamo un riferimento fondamentale per tutta l’Umbria democratica e antifascista – affermano Mari Franceschini, presidente dell’Anpi Umbria e Vincenzo Sgalla segretario generale della Cgil regionale – e questo ci carica di una grande responsabilità, quella di tenere sempre accesa la fiaccola della Resistenza che ha illuminato la nostra Costituzione e deve continuare a proteggere la Repubblica da qualsiasi tentativo di allentamento di quei valori che le partigiane e i partigiani, come Francesco Innamorati, hanno conquistato per le generazioni future”.
Numerose le attestazioni di cordoglio da parte delle Istituzioni. Così il presidente dell’Assemblea legislativa umbra, Marco Squarta: “Con la morte di Francesco Innamorati perdiamo una mente storica, lucida ed importante del regionalismo italiano. La sua impronta nel primo Statuto della Regione Umbria rimarrà indelebile nel tempo”.
Squarta lo ricorda come “uno dei più importanti padri fondatori della Regione Umbria” e “protagonista assoluto all’interno del primo Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, in qualità di vice presidente”.
Il presidente Squarta non manca di ricordare la presenza di Francesco
Innamorati, lo scorso 20 luglio 2020, alla Sala dei Notari di Palazzo dei
Priori a Perugia in occasione della cerimonia per il cinquantesimo
anniversario dell’istituzione della Regione: “Dal suo intervento – scrive
Squarta – traspariva una passione autentica e viva per un’attività
amministrativa lungimirante che ha saputo guardare al futuro e al bene
comune”.
“Ci ha lasciato Francesco Innamorati la cui vita è fortemente legata alla lotta per la democrazia e alla storia della nostra Regione”. Così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, lo ha voluto ricordare in un suo messaggio. “Ricordo il nostro incontro in occasione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione Umbria, nella sala dei Notari di Perugia – ha scritto la presidente Tesei -. Costante nella sua vita, infatti, l’impegno politico e sociale che tra l’altro lo ha portato a far parte del primo consiglio comunale perugino del dopoguerra, ad essere eletto nella prima legislatura regionale contribuendo anche alla stesura dello Statuto della Regione Umbria, nonché a ricoprire il ruolo presidente dell’Anpi. A nome mio e dell’intera Regione il più sincero cordoglio”.
“ Francesco Innamorati ha vissuto una vita bella e piena. Una vita ricca di valori e ideali. Quelli della libertà, da partigiano combattente contro i nazifascisti. Quelli della giustizia sociale e dei diritti umani e civili da militante e dirigente del Pci a e della sinistra che tanta parte hanno avuto nei grandi cambiamenti dell’Umbria. E del rispetto del dialogo e delle istituzioni democratiche che ha onorato per lunghi anni. Così come ha fatto nella sua professione di avvocato, tanto spesso a difesa dei più deboli. Innamorati è stato giovane fino alla fine, nelle iniziative pubbliche, nelle scuole, nella vita dell’Anpi” le parole del deputato Pd, Walter Verini.
“Per chi conosce la storia di Perugia e dell’Umbria – il commento del capogruppo Pd, Tommaso Bori – Francesco è stato anche molto altro: militante di base, sempre pronto a dare il suo contribuito, con sacrifico e dedizione. Avvocato, acuto politico e intellettuale, è stato per anni dirigente del Partito comunista, assessore e vicesindaco di Perugia negli anni ’50 e ’60, ma anche brillante capogruppo di opposizione, periodo cui si distinse con interventi di altissimo livello, anni in cui ha dato sempre un senso politico oltre che comportamentale. E poi vice presidente del Consiglio regionale nella Prima legislatura, quella Costituente. Dei suoi tanti preziosi insegnamenti, voglio ricordare oggi il suo monito sull’impegno politico, tanto significativo quanto attuale. Ovvero che la politica, quella vera, non si fa con la pancia né con il cuore, ma con il cervello”.
“Il Partito Democratico dell’Umbria – la nota del Pd – piange con commozione e dolore la scomparsa di Francesco Innamorati. La sua storia, la sua lotta da combattente partigiano per la liberazione del Paese, la sua testimonianza sempre lucida e appassionata degli ideali della sinistra, l’onore, l’umiltà e il rispetto con cui si è messo al servizio della comunità da politico e da uomo delle istituzioni, rimangono un faro per noi e per generazioni di umbri. Perdiamo un pezzo della nostra storia ma non la forza del suo esempio. Alla famiglia la vicinanza e il cordoglio delle democratiche e dei democratici dell’Umbria”.
Queste le parole del sindaco di Perugia, Anrea Romizi: “Ci lascia un uomo che ha testimoniato con la sua azione prima ancora che con le sue parole l’attaccamento ai valori di libertà, giustizia e pace per cui, da giovane, aveva scelto di partecipare alla Resistenza e, più tardi, ha contribuito in prima persona alla vita politica e sociale della nostra città e del nostro paese per l’affermazione di tali valori nella società moderna”.
“Dopo aver fatto la Resistenza – una passo della nota delle opposizioni consiliari di Perugia, Pd, Ipp e Giubilei – l’ha raccontata a chi è venuto dopo di lui, alle giovani generazioni, a cui ha spiegato i suoi valori, e la nascita della Repubblica Italiana e della sua Costituzione”.
Così, in una nota, il commissario Isuc (Istituto per la storia dell’Umbria Contemporanea) Valter Biscotti: “Francesco Innamorati ha partecipato alla lotta di Liberazione per poi diventare, nel dopoguerra, un amministratore sempre attento e sensibile ai temi della pace, della giustizia sociale e del dialogo democratico”.