E’ stata ufficialmente aperta dalla Procura della Repubblica di Spoleto una inchiesta relativa alla morte di un uomo di circa 70 anni, di Cascia, avvenuta in ospedale per un presunto infarto. Al momento nessuna persona è indagata e non si ipotizza alcuna ipotesi di reato, ma il fascicolo consentirà di effettuare tutti gli accertamenti necessari a chiarire le dinamiche in cui è avvenuto il decesso che ha fatto discutere la politica e l’opinione pubblica nei giorni scorsi. Intanto i fratelli dell’uomo hanno incaricato un legale, l’avvocatessa Alessandra Lepri, che ha presentato un esposto con l’obiettivo di avere chiarezza in merito alla morte del proprio congiunto.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, anche con i primi accertamenti svolti dall’Usl che ha aperto un’indagine interna, il settantenne – già con vari problemi di salute – era arrivato al pronto soccorso di Spoleto nel pomeriggio del 23 febbraio, con dei dolori al torace. Era stato quindi visitato dal cardiologo, sottoposto ad elettrocardiogramma e ad analisi che avevano escluso un infarto in corso. Di notte, però, quando il turno di lavoro del cardiologo era concluso (al San Matteo degli Infermi tale figura professionale è presente solo dalle 8 alle 20), le analisi sull’uomo avrebbero mostrato delle anomalie – “aumento ‘aspecifico’ della troponina” ha specificato l’Usl Umbria 2 – e sarebbero stati consultati a distanza i cardiologi degli ospedali di Foligno e Terni. Non sarebbe dunque stato disposto alcun trasferimento in un altro nosocomio, nonostante pare fosse stato sollecitato dal personale dell’ospedale di Spoleto, ed al mattino il settantenne è purtroppo deceduto, per un “infarto non stemi”, secondo quanto emerso nell’immediatezza. Il giorno successivo si sono svolti i funerali dell’uomo e soltanto successivamente la vicenda è venuta alla luce, portando con sé uno strascico di polemiche.
Ora saranno dunque le indagini delle magistratura a chiarire tutti gli aspetti della vicenda, mentre il mondo politico locale compatto si è mobilitato perché in tempi brevissimi si risolva il problema della presenza solo h12 del cardiologo al San Matteo degli Infermi nonostante sia sulla carta un “Dea di primo livello”.