Cronaca

Comune di Spoleto, dopo la morte del sindaco i poteri alla vice Bececco | Gli scenari

Il giorno dopo l’addio al sindaco di Spoleto, Fabrizio Cardarelli, l’attività a palazzo comunale è ripresa regolarmente. In un clima mesto, ma la macchina non può fermarsi. Da affrontare ci sono numerose questioni e pratiche non rinviabili, scadenze da rispettare. Per questo la Giunta comunale si è già riunita e a breve verrà convocato anche il consiglio comunale.

La morte improvvisa del sindaco è arrivata in un momento delicato per la città. Da una parte una situazione politica incandescente, soprattutto nel centrosinistra, e dall’altra c’è la situazione della città, con le questioni legate al post terremoto del 2016, ai problemi occupazionali, ma anche altre spinose vicende.

Nel 2014, quando Fabrizio Cardarelli aveva vinto le elezioni sostenuto dalle liste civiche Rinnovamento e Spoleto Popolare, quella vittoria era stata ritenuta storica per la città. Dopo decenni, al di là di una breve parentesi, il governo di Spoleto era stato tolto al centrosinistra. Fabrizio Cardarelli, capogruppo uscente del gruppo di opposizione Rinnovamento, quello che aveva portato a scoprire il buco di bilancio nelle casse dell’ente, non senza qualche resistenza si era messo in gioco per capitanare la squadra che aspirava a guidare la città. Un sogno apparso più vicino dopo aver guadagnato il ballottaggio e che poi si era concretizzato il 9 giugno 2014.

Le azioni messe in campo

Il lavoro della sua Giunta, avviato nell’estate 2014, si è incentrato su più fronti. In primis sistemare le casse del Comune, dopo il lavoro iniziato dalla precedente amministrazione Benedetti. Ma al contempo avviare varie operazioni, dal rilancio del Festival dei Due Mondi (con gli eventi a Pasqua e a fine anno) a quello del centro storico (con azioni anche molto criticate, come quella del trasferimento dello sportello del cittadino),  dal potenziare i rapporti con le varie istituzioni alle questioni del lavoro (con i risultati del mantenimento della scuola di polizia e  del potenziamento della caserma Garibaldi). Non tutto è andato come dovuto, non tutto quello che è stato fatto è stato comunicato, alcune azioni importanti erano in corso. Il sindaco seguiva ferreo un principio: prima i risultati poi si comunica. E dopo i primi anni di difficoltà, per l’amministrazione comunale stava iniziando il periodo di raccolta di alcuni frutti. Dopo aver messo in sicurezza le casse comunali, si iniziava a mettere in campo gli interventi. Anche se a complicare le cose ci si è messo il terremoto e, per altri motivi, altre operazioni sono saltate.

Cosa succede ora

Ora, tecnicamente, a guidare la città sarà il resto della Giunta, capeggiata dal vicesindaco Maria Elena Bececco, che farà le veci del primo cittadino. L’articolo 53 del Tuel, il testo unico sugli enti locali, prevede infatti che

In caso di impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del sindaco o del presidente della provincia, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del consiglio. Il consiglio e la Giunta rimangono in carica sino alla elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco o presidente della provincia. Sino alle predette elezioni, le funzioni del sindaco e del presidente della provincia sono svolte, rispettivamente, dal vicesindaco e dal vicepresidente.

Quindi nella prima data utile (presumibilmente nella primavera 2018, si ipotizza maggio) a Spoleto si terranno le elezioni amministrative, con un anno di anticipo, una situazione politica complicata e alcune questioni irrisolte. Fino ad allora Giunta e consiglio comunale continueranno ad operare regolarmente, con appunto la Bececco che sostituirà in toto il sindaco. Gli assessori si sono già riuniti, orfani del primo cittadino, per il disbrigo di alcune pratiche urgenti. Una seduta di Giunta era stata infatti fissata precedentemente per la giornata di lunedì, dove si sarebbe dovuta approvare una pratica molto cara al sindaco: il finanziamento degli interventi per la pista di atletica di piazza d’Armi. Ed è ciò che è stato fatto ugualmente anche se il primo cittadino non c’è più. E poi il bilancio, la variazione e quindi consuntivo e preventivo nelle prossime settimane. Atti da votare poi in consiglio comunale, dove ora, tra l’altro, i consiglieri di maggioranza sono 12 così come quelli di minoranza. Determinante, infatti, era il voto del sindaco dopo che alcuni esponenti di Rinnovamento e Spoleto Popolare erano approdati al gruppo misto.

Le questioni irrisolte

In queste settimane l’amministrazione comunale avrebbe dovuto prendere (e comunque dovrà farlo) delle decisioni determinanti. Sul tema della ricostruzione post terremoto ad esempio. In consiglio comunale lunedì pomeriggio si sarebbe dovuta approvare la donazione, da parte della fondazione Rava, della scuola prefabbricata a Eggi. Pratica che probabilmente comunque sarà al centro della prima seduta di consiglio dopo la morte del sindaco. E poi c’è la spinosa questione del doppio palazzo della Posterna, con la procura generale di Firenze tornata in pressing sul Comune per capire se l’ente vuole acquisire a patrimonio pubblico l’edificio. Il sindaco Fabrizio Cardarelli non aveva sciolto i nodi sul problema, interessato piuttosto ad interloquire con i proprietari per arrivare ad una soluzione alternativa alla demolizione ma anche all’acquisizione. Entro fine gennaio, comunque, una qualche azione dovrà essere messa in campo.