Dopo l'avocazione dell'inchiesta sulla morte di Samuele De Paoli, la procura generale cambia le accuse a carico della trans Patricia
Torna ad essere accusata di omicidio preterintenzionale per la morte di Samuele De Paoli la trans Patricia. Dopo che la Procura di Perugia aveva chiuso le indagini accusandola soltanto di omissione di soccorso, la Procura generale presso la Corte d’appello aveva avocato a sé l’inchiesta.
Ed ora è arrivato nei confronti della trans, che ha sempre detto di essersi soltanto difesa quella notte, un nuovo avviso di conclusione delle indagini con cui le viene contestata nuovamente l’accusa di omicidio.
A renderlo noto è lo stesso procuratore generale Sergio Sottani.
Oggi 28 novembre questa Procura Generale di Perugia ha comunicato agli interessati l’avviso di chiusura delle indagini relative alla morte di Samuele De Paoli.
L’avviso ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale a carico di persona identificata, nei cui confronti in primo tempo era stata chiesta l’archiviazione.
Si suppone che la morte sia avvenuta per afferramento violento del collo della vittima, con un’azione compressiva esercitata nella regione corrispondente alla biforcazione carotidea destra, in prossimità dell’angolo mandibolare.
Questa Procura Generale, dopo aver proceduto ad avocare a sé il procedimento, ora all’esito di ulteriori accertamenti ritiene di non condividere la richiesta formulata in precedenza, senza necessità allo stato di un supplemento medico legale.
In conseguenza dell’avviso oggi comunicato da questa Procura Generale, la persona sottoposta ad indagini può chiedere di essere interrogata oltre che formulare istanze investigative e memorie difensive.