E’ una comunità ancora sconvolta, quella eugubina, per la tragica scomparsa di Pier Paolo Filippini. Il 40enne di Gubbio, che da meno di un mese aveva trovato lavoro in Friuli in una ditta di restauro di Aviano (Pordenone), è morto facendo quello che più amava, stare a contatto con la natura.
Già da domenica, dopo l’ultima escursione, i genitori non avevano più notizie del figlio e l’assenza prolungata, anche lunedì mattina dal lavoro, ha convinto i familiari a lanciare l’allarme e iniziare le lunghe ricerche che hanno coinvolto più di 80 persone. Dopo solo qualche ora dall’inizio della perlustrazione, a Roncjade (Comune di Aviano), era stata ritrovata l’auto con all’interno il telefonino.
L’avvistamento del corpo senza vita, nel tardo pomeriggio di ieri (martedì 26 maggio), è avvenuto da parte dei tecnici del Soccorso Alpino a bordo dell’elicottero, sul versante meridionale della cima del Monte Cimon, ad una altitudine di circa 1500 metri. Pier Paolo, precipitato in un dirupo, avrebbe deciso di risalire quel versante abbandonando il sentiero della cosiddetta “Passeggiata del Tornidor”, per percorrere un canale costituito da tratti erbosi e roccette molto più ripido e senza un percorso segnato, con pendenze fino a 45 gradi.
Il medico del Soccorso Alpino, condotto sul posto, ha effettuato la constatazione del decesso, che risalirebbe addirittura a domenica, e il magistrato di turno a Pordenone ha autorizzato la rimozione della salma.
I genitori di Pier Paolo – il padre Luigi, fondatore della rassegna musicale ‘Gubbio no borders’ e tra gli storici componenti del gruppo Tamburini dei Ceri, e la madre Maria Clara Pascolini, insegnante ed ex vicesindaco della giunta Goracci – erano in Friuli già da lunedì per seguire l’andamento delle ricerche.
Intanto sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio da parte di amici e conoscenti. Breve ma senza bisogno di ulteriori parole la foto (vedi immagine articolo) e il saluto del padre Luigi “Ciao figlio mio indimenticabile creatura!“. Ora si attende solo il nulla osta per il rientro del corpo a Gubbio e per i successivi funerali.
Esprimo a Maria Clara Pascolini e a Luigi Filippini la mia vicinanza e la più viva partecipazione al dolore che li ha colpiti per la scomparsa del figlio Pier Paolo – ha detto il sindaco Filippo Mario Stirati – Si tratta di una tragedia che getta nella costernazione tutta la nostra comunità per la perdita di una giovane vita in circostanze drammatiche che ci hanno tenuto con il fiato sospeso fino al pomeriggio di ieri. Voglio augurarmi che Maria Clara e Luigi sappiano trovare conforto e consolazione, oltreché nella loro privata dimensione familiare, nella solidarietà e nelle relazioni di amicizia che hanno saputo sempre alimentare con generosità e dedizione. Il mio non è soltanto l’abbraccio del Sindaco, ma anche quello di un amico di antica data“.