Valnerina

Morte Nikola Duka, 26enne rinviato a giudizio. Gup respinge rito abbreviato

Rinviato a giudizio il 26enne di Sant’Anatolia di Narco che, secondo le accuse, provocò la morte, il 14 marzo del 2019, del suo compaesano 21enne Nikola Duka in un incidente stradale avvenuto sotto la galleria di Forca di Cerro, lungo la Tre Valli.

L’imputato, alla guida di una Volvo con un tasso alcolemico oltre 3 volte superiore a quello di legge, invase la corsia di marcia opposta, finendo contro la Lancia Y condotta da Nikola, che morì sul colpo.

Processo morte Nikola Duka, respinti patteggiamento e rito abbreviato

Mercoledì al tribunale di Spoleto si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup Federica Fortunati. L’imputato, difeso dall’avvocato Marco Angelini, aveva chiesto di patteggiare la pena a 4 anni di reclusione, senza però ottenere l’assenso del Federica Filippi. Quindi l’istanza di rito abbreviato condizionato ad una perizia (sulla velocità del mezzo condotto da Nikola al momento dell’impatto e sull’entità del danno biologico ai fini del risarcimento ai familiari costituitisi parte civile), su cui il gup si era riservato la decisione durante la precedente udienza e che è stata respinta.

Il 26enne è stato quindi rinviato a giudizio. Il processo per omicidio stradale si aprirà fra un anno davanti al giudice monocratico.

La battaglia per la sicurezza stradale

Oltre ai familiari, nel procedimento penale si è costituita parte civile l’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), attraverso l’avvocato Walter Rapattoni. La mamma di Nikola Duka, Rezana, da tempo ha avviato infatti anche una campagna di sensibilizzazione sul tema della sicurezza stradale, attraverso manifesti e “vele” a Spoleto ed in Valnerina che invitano a guidare responsabilmente.

Soddisfatto del rinvio a giudizio il presidente dell’associazione familiari e vittime della strada, Alberto Pallotti: “La nostra presenza si dimostra, ancora una volta, fondamentale nella logica dei processi dove ci costituiamo parte civile. Combattiamo in sintonia con le famiglie ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il respingimento dei riti alternativi da parte del Giudice significano che stiamo affrontando un processo serio, dove la ricerca della verità non sarà superficiale. Prepariamoci per una battaglia che sarà impegnativa e lunga. La mia vicinanza a Rezana, guerriera inesauribile che si sta battendo sul suo territorio per evitare che eventi come quello che ha visto coinvolto il figlio non abbiano più luogo. Ho avuto il grande onore di essere stato definito come uno dei padri della legge sull’omicidio stradale (insieme ad altre associazioni di settore) e dobbiamo fare in modo che tale istituzione, che ci pone all’avanguardia rispetto a tutto il mondo, venga davvero applicata in modo serio e puntuale: ciò non è affatto scontato. Giustizia per Nikola”.