Morte di Luka, l'imputato patteggia 11 mesi | L'amarezza dei familiari del giovane cuoco

Morte di Luka, l’imputato patteggia 11 mesi | L’amarezza dei familiari del giovane cuoco

Redazione

Morte di Luka, l’imputato patteggia 11 mesi | L’amarezza dei familiari del giovane cuoco

Mar, 04/04/2023 - 13:58

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I legali della vittima: "La mamma e la nonna si aspettavano una risposta diversa dalla giustizia"

Ha patteggiato una pena di 11 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale, il 24enne di Castiglione del Lago che alla guida dell’auto che uscì di strada sulla Pievaiola, causando la morte dell’amico che era nell’auto, il 23enne cuoco Luka Cifci.

Questa mattina, martedì, il gup Natalia Giubilei ha accolto la richiesta di patteggiamento avanzata dai legali del giovane, di Castiglione del Lago come la vittima.

La mamma e la nonna di Luka, assistite da Studio3A-Valore S.p.A. e dall’avv. penalista Cristian Rosa, del Foro di Arezzo, hanno ottenuto il riconoscimento della piena ed esclusiva responsabilità penale dell’imputato nella tragedia. Ma la condanna, considerata lieve, ha suscitato in loro tanta amarezza. Anche perché non sono state ancora risarcite dalla compagnia di assicurazione del veicolo, condizione in genere necessaria per accogliere una richiesta di patteggiamento in casi simili.

L’incidente

Il terribile incidente era accaduto all’alba del 14 ottobre 2022, lungo la Pievaiola, nel territorio comunale di Corciano. Cifci, che era seduto sul sedile posteriore, e altri tre giovani stavano rientrando da una serata passata in discoteca a Perugia sull’Alfa Romeo 147 guidata da D. A. S. R., che procedeva in direzione Perugia-Città della Pieve. Il conducente però, giunto in corrispondenza della rotonda nella quale si immette sulla Pievaiola via Tritoni del comune di Corciano, “mantenendo una condotta di guida non adeguata alle condizioni di tempo (orario notturno) e di luogo (presenza di una rotatoria e del cordolo che la delimitava), perdeva il controllo del veicolo che, con la fiancata destra, impattava contro il guardrail che si trovava sul margine destro della carreggiata, non riuscendo a porre in essere le manovre richieste dalla circolazione e di conservare il controllo del veicolo” – come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio formulata nei suoi confronti, a conclusione delle indagini preliminari, dal pubblico ministero della Procura di Perugia, Gennaro Iannarone – “per colpa consistente in imprudenza e negligenza nonché per violazione dell’articolo 141 commi 2 e 11 del Codice della Strada”.

Alle operazioni peritali aveva partecipato anche Sergio Scalise quale medico legale di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono rivolti i congiunti di Luka per fare piena luce sui fatti, attraverso il consulente legale Matteo Cesarini e con la collaborazione dell’avv Rosa. Studio3A assiste peraltro anche un altro dei giovani passeggeri della vettura che si è miracolosamente salvato, riportando però seri traumi psico-fisici.

All’epoca la tragedia aveva destato profonda commozione e non soltanto a Castiglione del Lago, dove Cifci era cresciuto ed era conosciutissimo, ma anche nella vicina provincia di Arezzo, in particolare a Cortona, dove aveva frequentato l’istituto superiore Angelo Vegni delle Capezzine, mettendo poi a frutto i suoi studi e intraprendendo con successo, da più di due anni, l’attività di chef presso il ristorante Squad Garden.

“Mamma e nonna si aspettavano una risposta diversa dalla giustizia”

Il giovane ha lasciato in un dolore senza fine la mamma Marsela, che con lui ha perduto l’unico figlio, e la nonna Aferdita che vive in Albania, il Paese di origine del ragazzo, nato in Grecia ma stabilitosi in Italia fin da quando aveva 12 anni. “Nessuna pena sarebbe mai stata commisurata a ripagare la loro perdita – si legge nella nota dello studio legale – ma certo le due donne si aspettavano una risposta diversa dalla giustizia: è dura da accettare che chi ha ucciso il proprio caro, e nel fiore degli anni, possa essersela cavata con neanche un anno, e senza nemmeno aver quanto meno addotto di aver risarcito il danno”.

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