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Morte Cerami, l’ultimo appello “Stato investa nella cultura” / Vd “un giovane a teatro non sarà mai un coatto”

Carlo Ceraso
La cultura italiana è in lutto per la perdita di Vincenzo Cerami, spentosi questa mattina a Roma all’età di 73 anni, lo scrittore e sceneggiatore che ha fatto commuovere e divertire l’Italia e il mondo intero con le sue opere cinematografiche, teatrali, musicali, e narrative. Un genio della scrittura capace di incontrare la stima e soddisfare le aspettative di Grandi come Pier Pasolini (suo professore alle medie), Federico Fellini, Totò, Roberto Benigni, solo per citare alcuni.
Oggi risuona più amaro il mancato riconoscimento del premio Oscar per La vita è bella, il capolavoro di Benigni per la sceneggiatura di Cerami: non sembrava dar peso alla questione, anzi la trovava di stimolo per comporre opere sempre più belle.
Ma non è solo l’artista che se n’è andato. Cerami era impegnato anche sul fronte politico e sociale per i quali si è speso senza chiedere nulla in cambio. Un uomo di sinistra come il suo maestro PPP al servizio del Paese. Per questo aveva accettato l’incarico di ministro ombra della cultura nel Pd di Veltroni, per questo, convinto dall’onorevole Verini, quattro anni fa aveva accettato l’incarico di assessore di Spoleto, la città del Festival dei Due Mondi.
L’ultimo appello – un impegno che lo vedeva in prima linea e che il 14 giugno scorso, in occasione della presentazione dei candidati ai David di Donatello, lo ha convinto a scrivere quello che può essere considerato come il suo ultimo invito ai governanti di non abbandonare la cultura. Un documento letto alla presenza del Capo dello Stato dalla figlia Aisha. “Quasi tutte le cinematografie mondiali hanno attinto a piene mani allo stile, alle idee e alla sublime fattura dei capolavori italiani. Sarebbe lungo fare la lista dei grandi maestri che hanno inventato e realizzato le loro storie in un clima di creatività libero e vitale. Hanno raccontato l'Italia, nei suoi mali e nella sua allegria. Voci diverse che ci hanno emozionato, ci hanno fatto pensare, ora attraverso il sorriso della commedia, ora con il dramma e la tragedia. Molte cose sono cambiate. Non mi soffermo sui dati sconfortanti che giungono dal mercato e dalle nostre produzioni. Malgrado tutto, eccoci qua a testimoniare che il cinema ha ancora voglia di 'parlare'. Ci sono molti giovani cineasti che non smettono di interrogarsi e di guardare il mondo attraverso gli occhi della cinepresa. La nostra speranza, nel buio in cui ci dibattiamo, è che finalmente lo Stato e le imprese private decidano insieme di investire sulle bellezze d'Italia, e prendano coscienza che la cultura, il talento, la fantasia sono una risorsa reale. L'articolo 9 della Costituzione non ci dice che bisogna
riparare i danni del tempo, bensì valorizzare il patrimonio artistico e testamentario. E il cinema fa parte di questo patrimonio
“.
Ciao Vincenzo” – migliaia gli attestati di cordoglio da parte del mondo delle istituzioni e della cultura. Così lo ha voluto ricordare Roberto Benigni: “Aver conosciuto Vincenzo Cerami è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande. Come mi piaceva stare insieme a lui! Gli ho voluto un bene che non c'è verso dirlo. Scrittore, rugbista, sceneggiatore, ballerino di twist imbattibile, poeta. Mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato amico. Che regalo! Grazie Vincenzo, per te il mio piu' bel sorriso”. “VINCENZO CERAMI” è invece il post lasciato all’ashtag #cerami su Twitter da Beppe Fiorello. Mentre Giancarlo Leone, responsabile palinsesto Rai, ha usato il social network per annunciare la messa in onda stasera de “La vita è bella” in ricordo dello scrittore. Nicola Piovani si limita a dire che ''c'e' un tempo in cui il dolore vorrebbe restare muto, in cui anche fare una dichiarazione ai giornali acutizza la ferita”.
Il regista Gianni Amelio ha appreso con dolore della dipartita del suo amico di vecchia data: “di lui ho molti più ricordi di quanto non dicano i film che abbiamo fatto insieme: ci siamo frequentati per più di 30 anni, ed è stato uno degli incontri più importanti della mia vita professionale. È stata la persona che mi ha insegnato a scrivere e soprattutto la persona che mi ha insegnato a leggere, che è la cosa più importante”. Un attestato di cordoglio è stato pubblicato sul sito web della rivista San Francesco dai frati di Assisi che nell’anno del Giubileo avevano conosciuto Cerami autore di “Francesco, il musical” interpretato da Antonello Angiolillo (Francesco) e dalla figlia Aisha nel ruolo di Chiara. “Ciao Fratello Vincenzo, uomo attento alla figura di San Francesco e alle vicissitudini della societa' contemporanea” scrive padre Enzo Fortunato “ricordo quando mi disse 'non essere geloso del tuo Francesco”. Padre Fortunato ha ricordato anche un recente intervento scritto da Cerami che scriveva: “Il mio San Francesco è colui il quale si ferma davanti ad una pietra la guarda a lungo e poi comincia a lacrimare di commozione per l'emozione”. Il fratello dello scrittore, Pino Cerami, ha confermato che domani sera salirà sul palco di Grottaferrata (Roma) dove è in programma il recital “Cerami legge Cerami”, scritto da Vincenzo: “sarà il modo migliore per salutare Vincenzo” ha detto l'attore “so che mi commuoverò ma sento che anche lui vorrebbe così“.

Assessore di Spoleto – se c’è una città dopo Roma che più di tutte piange la morte del noto sceneggiatore questa è Spoleto che nel 2009 lo vide accettare l’incarico di assessore alla cultura della giunta Daniele Benedetti. Cerami sa bene che l’incarico sarà difficile (ci aveva già provato senza grande successo lo scrittore-regista Giorgio Pressburgher) specie in un momento in cui si comincia ad avvertire le conseguenze della crisi e dei tagli imposti dal governo Berlusconi sui bilanci comunali.

L’arrivo di Cerami in piazza Duomo

Il suo programma è chiaro sin da subito, tutto rivolto ai giovani e alla coesione sociale. Non vuole perseguire una “cultura di eventi, per quelli c’è già il Festival” esordisce Cerami ma una “azione che valorizzi gli spazi di questa città, i suoi giovani, una cultura capace di scoprire talenti”. Con il bilancio a secco Cerami si inventa quello che può (ha donato anche 1.000 libri alla biblioteca spoletina) dando vita a rassegne importanti come la Mostra del fumetto i cui proventi andranno a L’Aquila distrutta dal terremoto o il Teatro in famiglia dove riesce a portare centinaia di “genitori a sognare con i propri figli”, l’alleanza con il Festival di Edimburgo e la nascita di Spoleto Fringe.

Fumetti per l’Aquila

La domenica dei sogni

La malattia aveva interrotto già dagli inizi dello scorso anno gran parte della sua attività, anche se fino agli ultimi giorni ha preferito rimanere a Spoleto, il ‘buen retiro’ come definiva la città del festival. Continuando a seguire il suo assessorato a distanza e a scrivere cose che al momento non ci è dato di conoscere. Ma che sicuramente saranno dei futuri successi, come quelli che hanno contrassegnato la sua esistenza terrena. Successi destinati a vincere il tempo. Perché, per dirla come il post lasciato oggi dall’attore Giulio Base “Uno che ha scritto La vita è bella non morirà mai”.
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foto tratta da internet

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