Si infittisce il giallo di Mariel Soethe, la 70enne tedesca ritrovata morta nella sua casa di Pistrino (Citerna), lo scorso 1 dicembre.
Tra i tanti interrogativi della vicenda cominciano intanto ad arrivare le prime (anche se poche) certezze: la Procura di Perugia ha infatti aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti, in quanto quelle tumefazioni al volto, per gli inquirenti, non sarebbero state affatto provocate da un incidente domestico. Su questo punto, però, solo l’autopsia, che si terrà proprio la prossima settimana all’ospedale di Perugia, potrà chiarire definitivamente le cose: soprattutto se ci sono altre ferite sul corpo, come è stata uccisa e quando.
I segni e le tumefazioni trovati sul volto di Mariel che, fin dalle prime ore del ritrovamento hanno fatto pensare ad una possibile colluttazione, sembrerebbero essere stati provocati proprio da colpi inferti da un’altra persona, non si sa ancora se con un oggetto o con delle percosse. Mistero rimane sempre sul come un’eventuale intruso possa essere entrato in casa, dato che l’appartamento della donna era letteralmente sigillato, con la porta chiusa a chiave da dentro. Per non parlare della totale assenza di segni di effrazione su tutti gli infissi. Si escluderebbe da sola, dunque, anche l’ipotesi di una rapina finita male, con il timore e il forte sospetto che potrebbe essere stata proprio Mariel ad aprire la porta al suo assassino.
Gli investigatori, tornati più volte nella palazzina di via Sfrilli, stanno “scavando” da giorni nella vita della 70enne, per delineare un quadro delle frequentazioni della donna, da tutti conosciuta come una signora “riservatissima”, specie dopo la morte del compagno avvenuta poco più di un anno e mezzo fa. Un aiuto fondamentale potrebbe arrivare proprio dal cellulare, che risulta essersi spento almeno due giorni prima del ritrovamento del corpo. Alcune risposte potrebbe arrivare proprio dalle ultime chiamate fatte o ricevute ma anche dal pc.
Nonostante siano stati tanti gli interrogatori effettuati finora – dai vicini di casa alle amicizie più strette – non sono emerse novità neanche su possibili conflitti con altre persone, tantomeno sul potenziale movente che avrebbe spinto qualcuno ad ucciderla. La 70enne, che viveva in Umbria ormai da oltre 20 anni, era infatti benvoluta da tutti sebbene conducesse una vita solitaria in compagnia dei suoi amati animali.
In mezzo a tutti gli altri dubbi, infine, rimangono ancora da spiegare le persiane chiuse e le luci spente che, secondo quanto riferito dai vicini di casa, Mariel lasciava sempre rispettivamente socchiuse e accese (sia quando era in casa sia quando era fuori), a causa della sua forte paura dei ladri. Un’abitudine, molto evidente che in questo caso è venuta stranamente a mancare…