Era il 10 luglio 2014 quando Simone Carobbi, 44enne di Città di Castello, fu ritrovato senza vita, dai familiari e dal personale del 118, all’interno della sua abitazione. I Carabinieri, allora, nel corso del sopralluogo, rinvennero vari elementi che portarono ad ipotizzare, come probabile causa del decesso, un’overdose da eroina. L’autopsia confermò tale ipotesi.
Sospetti – Le indagini avviate dai militari di Città di Castello, finalizzate a scoprire chi aveva venduto la dose fatale a Simone, si orientarono sin da subito verso alcuni extracomunitari ritenuti i probabili spacciatori operanti in Alto Tevere. Le attività investigative dei mesi successivi al decesso, fatte di interrogatori, testimonianze e pedinamenti, consentirono di individuare e monitorare due tunisini di 46 e 34 anni, da tempo residenti nel tifernate, con regolare permesso di soggiorno ma gravati da numerosi precedenti, in particolare per reati connessi allo spaccio.
Conferme – Le indagini dei Carabinieri hanno poi confermato le loro responsabilità rispetto a numerosi episodi di spaccio di eroina in danno di tossicodipendenti del posto tra cui, per l’appunto, quello risultato mortale per il 44enne.
“Fornitori abituali” – In particolare è emerso che A.C.B., di 46 anni, era un fornitore abituale del Carobbi. L’eroina da lui venduta però sarebbe stata di scarsissima qualità, tanto è vero che in diverse occasioni il tifernate si era sentito male dopo averla assunta. Il 34enne M.W., anch’egli ritenuto abituale spacciatore, era in contatto con A.C.B., tant’è che in alcune occasioni vendeva lo stupefacente anche ai clienti del suo “collega” quando questi era impossibilitato. Secondo l’ipotesi investigativa sarebbe stato proprio M.W., sottoposto a sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, a vendere la dose poi risultata fatale.
Gli arresti – I risultati delle indagini sono state puntualmente riportate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia che, condividendole, ha richiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Sabato scorso i Carabinieri di Città di Castello hanno dato esecuzione alla misura restrittiva. A.C.B. è stato individuato e tratto in arresto per le vie di Città di Castello, mentre ad M.W. l’ordinanza è stata notificata presso il carcere di Terni ove si trovava già ristretto da alcuni mesi per un precedente arresto.
Le accuse sono, a vario titolo, spaccio di stupefacenti continuato, lesioni personali, omicidio colposo, morte come conseguenza di altro reato e violazione delle prescrizioni imposte dalla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.