Il prossimo anno il festival concentrato in 15 giorni | Bilancio dell'edizione 2022, la soddisfazione della presidente Marcagnani
Tempo di bilanci, ma anche di programmazione dell’edizione 2023, per “Moon in June”, il festival itinerante per i borghi del Trasimeno, che il prossimo anno si concentrerà in 15 giorni.
Con l’inedito concerto del 24 settembre scorso a Città della Pieve con Ramberto Ciammarughi, Gabriele Mirabassi e Maurizio Giammarco si è conclusa la ricca e suggestiva edizione 2022. Un festival durato tutta l’estate, da giugno a settembre, ha portato la grande musica nei luoghi più suggestivi del Lago Trasimeno toccando tutti i comuni del territorio.
La soddisfazione di Marcagnani
“Siamo soddisfatti della riuscita del festival – afferma Patrizia Marcagnani, presidente dell’omonima associazione e direttrice artistica – anche perché in alcuni comuni abbiamo registrato anche il tutto esaurito. Siamo anche felici di aver realizzato dei concerti gratuiti come, per esempio, quelli di Frankie Hi-Nrg a Passignano, Petra Magoni a Magione e il trio jazz Mirabassi-Giammarco-Ciammarughi a Città della Pieve. Nonostante abbiamo avuto qualche defezione dovuta al covid e qualche spostamento per il maltempo, siamo riusciti a portare a termine tutti i concerti”.
Il festival si caratterizza quindi sempre più come una manifestazione che contribuisce a proporre una offerta culturale importante e a portare turismo. Alcuni progetti sono stati creati appositamente per la rassegna: come Pinocchio all’Isola Maggiore con le musiche tratte dallo sceneggiato del 1972 di Comencini attraverso una orchestra coordinata dal maestro Enrico Gabrielli con letture di Emma Nolde; o la stessa Patti Smith a Castiglione del Lago che si sarebbe dovuta esibire in duo per poi scegliere di venire in quartetto, rendendo di fatto il concerto un evento unico e irripetibile; senza dimenticare le mille persone che si sono godute il concerto al tramonto nel magnifico scenario dell’Isola Maggiore di Max Gazzè.
L’associazione Moon in June organizza e promuove il festival con risorse che provengono, oltre che dalla biglietteria, anche grazie al contributo della Regione Umbria, dei Comuni lacustri (Tuoro, Castiglione del Lago, Passignano, Magione, Panicale, Città della Pieve), della Fondazione Perugia e della Banca Bcc. Moon in June è stato realizzato anche con il sostegno dei “Fondi POR FESR Umbria 2014-2020 – Az. 3.2.1 – Avviso Pubblico per partecipazione Progetto Spettacoli dal Vivo”.
Le novità del 2023
Per Moon in June è quindi tempo di bilanci ma anche di nuovi annunci. “Stiamo già lavorando per il prossimo anno e l’idea – annuncia Patrizia Marcagnani – è quella di fare un festival sempre itinerante nei vari comuni del Trasimeno ma concentrato e con un arco temporale di 15 giorni, da fine giugno ai primi di luglio”.
Moon in June, inoltre, è attiva in altre parti della regione, come hanno dimostrato il concerto in collaborazione con il Gubbio Oltre Festival con Cristina Donà e lo spettacolo di Giorgio Panariello al Frontone di Perugia. E anche in inverno proseguirà la programmazione con qualche importante evento in arrivo.
L’inedito concerto dj Ralf con l’Orchestra Rossini
Il primo è in programma giovedì 3 novembre (ore 21) al Teatro Morlacchi di Perugia con il concerto, che sarà eseguito per la prima volta in Umbria, di dj Ralf insieme all’Orchestra Rossini. Un progetto artistico che non è musica classica, non è dance, non è elettronica: è tutto questo assieme, ma è prima di tutto la voglia di vivere la musica come gioco, come sorpresa, come creatività. Di questi tempi, un segnale importante.
“Quando me l’hanno proposto dei fidati amici all’inizio, lo ammetto, ero nel dubbio – afferma il dj umbro – ma la sfida di sentire le mie composizioni, alcune ancora inedite, eseguite da un’orchestra di prestigio, con la forza dei suoi archi e della sua sezione di ottoni, si è rivelata irresistibile”.
Dj Ralf non avrebbe bisogno di presentazioni: uno dei più grandi dj house di tutti i tempi, monumento assoluto della club-culture italiana, capace di attraversare le generazioni mantenendo sempre un carisma tagliente, attualissimo. Mai monumento di se stesso, mai “revivalista”, ma sempre intento a tracciare una linea che incrocia le declinazioni techno e house più contemporanee ed attuali con gemme del passato che vanno dalle pietre miliari dell’house agli spoken word di Linton Kwesi Johnson, oppure da rarità dimenticate di disco rallentata e “psichedelica” a improvvisazioni jazz.
Non solo quindi un “dj”, ma proprio una mente musicale ed un agitatore sonoro a trecentosessanta gradi: cosa che peraltro spesso viene messa in ombra dal suo successo – ancora enorme – sui dancefloor dei club di tutta Italia e anche d’Europa, facendolo passare essenzialmente da ero della console e del clubbing.
È proprio però nella veste di artista che vuole superare le consuetudini e la routine. Per questo ha deciso quest’anno di far nascere un progetto specialissimo, molto lontano dall’habitat naturale del dancefloor, in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e col maestro Daniele Rossi: pezzi vecchi e nuovi del suo repertorio che assumono vita inedita grazie ad orchestrazioni sinfoniche eseguite dal vivo, orchestrazioni che si intrecciano col pulsare “elettronico” delle drum machine e dei giochi col mixer, i campionamenti e le destrutturazioni digitali in mano a Ralf.
Non mancano in questo progetto omaggi a grandi artisti della musica elettronica o della musica italiana più colta ed irregolare, in un viaggio sonoro che riesce ad essere atipico ed iconoclasta da un lato ma, dall’altro, altamente comunicativo e “aperto”.