Categorie: Cronaca Spoleto

Monteluco, raccolta di ghiande per la coltivazione di lecci certificati

Già nel 2009 tramite la raccolta di ghiande dalla lecceta di Monteluco, il CAI Sezione di Spoleto ha consentito al Comune di Spoleto e all'Azienda Vivaistica Regionale “Umbraflor s.r.l.” di produrre e coltivare 3000 piantine di leccio, che conservano il patrimonio biogenetico tipico della popolazione locale del Monteluco.

I soci Cai hanno effettuato la raccolta 2011 il 27 novembre scorso, sotto la guida di Umbraflor e dell’Ufficio Ambiente del Comune di Spoleto, secondo quanto prescritto dalla normativa vigente sulla certificazione della provenienza del seme. “Con la raccolta di quest'anno – ha dichiarato il vice sindaco e assessore all'ambiente Stefano Lisci – contiamo di riuscire ad ottenere un numero più cospicuo di lecci di provenienza certificata dal Monteluco e di proseguire nel percorso formativo e di sensibilizzazione rivolto alle scuole della città”.

L’Azienda Florovivaistica Regionale, infatti, è l’unica sul territorio a garantire la produzione di materiale vivaistico di provenienza specifica certificata, disponendo della licenza vivaistica per il materiale forestale di propagazione (come previsto dal D.lgs. 386/2003), nonché dotata di certificazione di qualità ISO 9001. L’intento è quello di gettare le basi per avviare puntuali azioni di tutela della biodiversità e degli ecotipi locali, come stabilito dall’art. 40 della L.R. 28/0, nonché di valorizzazione delle risorse naturalistico-conservazionistiche del nostro territorio.

Alcune delle piantine certificate di leccio prodotte dalla raccolta 2009 sono state regalate alle scolaresche, che nel maggio-giugno scorso gli stessi soci del CAI hanno accompagnato alla scoperta del Monteluco e del Monte Fionchi nell’ambito del progetto “Monteluco e Monte Fionchi: i Tesori Natura 2000” avviato dal Comune di Spoleto.

L'iniziativa è stata l'occasione per diffondere la conoscenza della normativa che regola la produzione di materiale vivaistico di provenienza specifica certificata. L’importanza naturalistico-conservazionistica del leccio di Monteluco, sancita dall’istituzione stessa del SIC IT520064 e il ruolo che le 3000 prime piantine possono svolgere per la riduzione dell’inquinamento floristico e la conservazione del pool genetico della popolazione locale è stata sottolineata anche nel corso del Convegno tenutosi lo scorso 27 agosto a Monteluco in occasione della “Bat Night”.