L’antenna sul Monteluco non si farà. E’ quello che ha deciso ieri il consiglio comunale che ha visto d’accordo il primo partito della maggioranza, il Pd, e buona parte dell’opposizione (il Terzo Polo si è astenuto) che da tempo sollecitava uno stop alla pratica. Pratica il cui iter procedurale risulta corretto, a detta dei tecnici dell’amministrazione comunale, senza però entrare nel merito della questione. Per questo nel luglio 2010 il consesso comunale aveva chiesto alla Sovrintendenza un parere sulla vicenda, parere giunto solo nei giorni scorsi e che rimanda ad altro ufficio la competenza. D’altra parte, come ha ricordato il capogruppo de lpiddì Marco Trippetti, la questione è molto delicata “in virtù dell’impatto che un’antenna di 35 metri può provocare su un sito di grande pregio ambientale, classificato come SIC cioè Sito di Interesse Comunitario”. Anche Marco De Angelis (Città Unita) e Silvano Pompili (Pd) hanno sottolineato che il primo interesse pubblico è quello “di tutelare un patrimonio di grande valore, un sito di comprovato interesse storico-paesaggistico, un’area protetta inserita nella prestigiosa rete dei siti Natura 2000 che non può essere compromessa quando è in dubbio anche la stessa utilità dell’operazione proposta dai privati. Per la salvaguardia dello straordinario patrimonio culturale e biogenetico, tipico di Monteluco, quella del gruppo del PD è la scelta più oculata”
Lo schiaffo al Psi – il voto contrario di ieri assume un valore politico di non poco conto perchè mette ancora una volta in risalto la spaccatura della maggioranza, quella fra piddì e psi. I socialisti, e non è proprio chiaro il perché, sulla installazione del mega antennone, da mesi fanno il diavolo a quattro tanto che fra i banchi dell’opposizione più di qualcuno ha sospettato che i recenti attacchi all’assessore Lezi e le minacce di mettere in crisi la Giunta altro non fossero che un mezzo per costringere la maggioranza a votare la realizzazione dell’antenna da parte di un privato. Voci che Alleori & Co. smentiscono categoricamente. “Anche l’altra sera – ha detto in aula il capogruppo – mi hanno chiamato al telefonino per dirmi che alcuni programmi televisivi non si vedono bene in città. Questa struttura avrebbe risolto tanti problemi ai cittadini”.
La cultura – ma non è l’unica partita in ballo. In questi giorni è tornata puntuale come un orologio svizzero la voce secondo la quale l’assessore Vincenzo Cerami potrebbe abbandonare l’assessorato alla cultura. Ed è a quell’incarico che i socialisti vogliono puntare. In giro si fa il nome di Sergio Macedone, già dirigente alla cultura nel Brunini II, e della segretaria socialista Fiorella Campana, già assessore alla viabilità. Voci abbastanza lontane anche dalla logica, se si pensa che è stato il sindaco Benedetti a non riconfermare il primo alla guida della struttura amministrativa e a togliere le deleghe alla seconda al termine del primo rimpasto di Giunta di gennaio 2011.
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