“La buona politica esiste ancora”. E la buona politica cui fa riferimento il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, è quella del comune di Montefalco e del suo sindaco, Donatella Tesei, che ha trovato i fondi per il restauro della grande pala della ‘Madonna della cintola’ di Benozzo Gozzoli, ottenendone in cambio il trasporto dalla Pinacoteca Vaticana, dove si trova adesso, fino a Montefalco con l’esposizione nella chiesa-museo di San Francesco, dal 18 luglio al 1 gennaio prossimo.
Un esempio di collaborazione tra pubblico e privato che ha consentito di raccogliere i 60mila euro necessari per il restauro “grazie ad una condivisione del progetto – spiega Tesei nel corso della presentazione dell’iniziativa ai Musei Vaticani – e all’impegno economico di Sistema Museo, dei Lions Club di Foligno e soprattutto del Consorzio Tutela Vini di Montefalco”, che ha raccolto il 50% della somma.
Il capolavoro rinascimentale torna così dopo 167 anni a Montefalco, dove era stato dipinto nel 1450 da Benozzo Gozzoli per l’altare maggiore della chiesa di San Fortunato. Il comune umbro l’aveva donato a Papa Pio IX nel 1845 in cambio del titolo di città. “Un prodigio di azzurro e oro – spiega Paolucci – la cui fase di pulitura è già conclusa e grazie alla quale vediamo la pala così come è arrivata fino a noi”.
“Una delle immagini più belle della ‘Madonna della cintola’ – racconta Paolucci – ce l’ha data lo storico dell’arte Bernard Berenson, quando afferma che Benozzo sembra che abbia dimenticato il Paradiso celeste che gli aveva insegnato il suo maestro, il Beato Angelico, per raccontare quel paradiso che è il lembo di terra compreso tra Montefalco e Assisi. Tutta la bellezza di questa parte d’Italia – aggiunge il direttore dei Musei Vaticani – sta in quest’opera che è un capolavoro del Rinascimento e rappresenta, come meglio non si potrebbe, la visione artistica di quell’epoca. Inoltre risponde ai dettami di Leon Battista Alberti, secondo il quale una pala d’altare doveva essere semplice, quadrata, costruita in modo impeccabile e dipinta in un prodigio di colori”.
“Donatella Tesei ha voluto onorare la sua città con un dipinto importantissimo – aggiunge ancora Paolucci – e ha trovato i fondi per restaurarlo. Questo dimostra che esiste ancora la buona politica. Per questo avrei voluto Tesei sulla poltrona di governatore dell’Umbria”, chiosa il direttore dei Musei Vaticani. “Ciò che è bello e buono non è sempre facile da raggiungere – sottolinea il sindaco di Montefalco – ma siamo riusciti realizzare il restauro e la mostra della pala nella nostra città, grazie alla crescita della coscienza del territorio e a un’economia sana con imprenditori sani, cosa che oggi non è facile da trovare”.
“I produttori di vino di Montefalco – spiega Marco Caprai, patron della cantina leader del Sagrantino – si sono impegnati erogando 30mila euro per il restauro, divisi in maniera perfettamente uguale tra tutte le bottiglie prodotte a Montefalco. Abbiamo usufruito della defiscalizzazione prevista per la promozione dei vini di un territorio, considerando l’arte un bene che valorizza il territorio esattamente come il vino, che è espressione di quel territorio”, conclude Caprai.