Chiuso dopo 18 mesi l'iter del progetto di completamento dell'anello idraulico, che consentirà l'approvvigionamento di acqua dall’invaso di Montedoglio riducendo i prelievi dalle falde e dal Trasimeno
Si avvicina finalmente il completamento dell’anello idraulico da 35 km che garantirà l’approvvigionamento di acqua dall’invaso di Montedoglio per usi irrigui e idropotabili dei territori umbri e toscani, e che eviterà in tal modo i prelievi dalle falde e dal lago Trasimeno, salvaguardandone il livello idrometrico.
Il presidente dell’Eaut (Ente Acque Umbre Toscane) Domenico Caprini, ha comunicato che si è infatti conclusa al Ministero della Transizione Ecologica (Mite) – dopo un lungo e complesso iter durato ben 18 mesi – la verifica di assoggettabilità a VIA del ‘Progetto attuativo per il completamento e l’ottimizzazione tramite potenziamento e recupero di efficienza delle reti idriche infrastrutturali di accumulo e adduzione del Sistema Montedoglio‘ redatto proprio dall’Eaut.
Con Decreto Ministeriale n.262 del 27 luglio scorso è stata infatti decretata l’esclusione dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto, rendendo così possibile la chiusura della Conferenza dei Servizi e l’avvio delle procedure di gara.
Il vicepresidente della Regione Umbria e assessore all’Agricoltura e all’Ambiente Roberto Morroni, esprime la sua soddisfazione per il “passo significativo verso la realizzazione dei lavori di un progetto strategico per lo sviluppo dei nostri territori e ai fini della tutela e conservazione delle risorse idriche, nell’ottica di una gestione che mira alla prevenzione e al contrasto dei cambiamenti climatici”.
Il progetto prevede un investimento complessivo di circa 52 milioni di euro, finanziati interamente dal Ministero delle Politiche agricole. Permetterà di chiudere la rete di adduzione delle acque dalla diga di Montedoglio in Valdichiana, con un contributo fondamentale all’erogazione della risorsa idrica in termini di efficienza dell’impianto nel suo complesso, sia nei territori toscani sia in quelli umbri contermini al lago Trasimeno.
“È prevista la realizzazione di un ramo di acquedotto lungo circa 35 chilometri, – ha aggiunto Morroni – grazie al quale aumenterà la garanzia di approvvigionamento di acqua dalla diga. Si limiteranno, pertanto, i prelievi dalle falde superficiali e profonde della Valdichiana e dal lago Trasimeno. In tal modo si determinerà, tramite l’alimentazione delle reti irrigue ed idropotabili, un sensibile miglioramento idrologico che contribuirà al risanamento ambientale di un’area compromessa sotto il profilo della qualità e della quantità delle acque, uno degli obiettivi prioritari per il futuro del comprensorio lacustre”.