Una centrale a biogas nel territorio di Montecchio e senza tenere minimamente conto della volontà popolare. Questa la denuncia avanzata attraverso un'interrogazione urgente dal capogruppo di minoranza del comune di Montecchio, Giuseppe Laudi, a nome della lista civica Insieme per Montecchio in vista di: “… un prossimo urgente Consiglio Comunale, aperto alla partecipazione popolare.” L'autorizzazione per la realizzazione della centrale sarebbe infatti stata concessa “…senza partecipazione popolare e senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale nonostante la rilevanza politico sociale dell'insediamento…”. Nel testo dell'interrogazione urgente a risposta scritta, Laudi pone inoltre una serie di questioni non secondarie visti anche i dubbi e le obiezioni sollevate in rapporto a simili insediamenti nei territori limitrofi. E le obiezioni, stando al testo, sarebbero molteplici anche per quanto riguarda Montecchio. Due le premesse: Montecchio non ha una produzione agricola tale da giustificare un simile impianto sul suo territorio e l'azienda che lo andrà a realizzare non ha alcuna attività già avviata. Dunque, perchè Montecchio? Chiede Laudi. Poi ci sono gli aspetti tecnici di non secondaria importanza: la centrale dovrebbe sorgere “…al limite del parco fluviale del Tevere, vicinissimo ad attività di produzione alimentare (trasformazione ed elaborazione di carni ) e ad attività di ristorazione ed artigianali, danneggiando, almeno nell’immagine, tali aziende… vicinissimo se non addirittura all’interno dell’area di captazione dei pozzi dell’acquedotto comunale di Montecchio con i conseguenti rischi per le falde acquifere…”. E poi ci sono i rischi legati al futuro: “… quali precauzioni – chiede la minoranza – sono state adottate per garantire la continuità dell’attività per i 20 anni prospettati e per il successivo smantellamento dell’impianto, al fine di evitare speculazioni di tipo edilizio o abbandono di relitti produttivi in un’area di particolare interesse paesaggistico ed ambientale? Quali garanzie, inoltre, sono state prescritte ed ottenute per evitare la possibile successiva trasformazione dell’impianto per attività più inquinanti come termovalorizzatori, inceneritori ecc?” E infine: “Quali criteri sono stati seguiti per valutare a fondo la correttezza, la completezza, la congruità dei pareri e della documentazione allegata alla richiesta, riguardanti soprattutto l’aspetto ambientale?”