E’ arrivato negli ultimi giorni utili il ricorso al TAR delle strutture sportive di Montarello contro la diffida a demolire inviata dal comune di Spoleto a fine aprile. L’intento, appare chiaro, è quello di allungare il più possibile l’iter ottenendo prima la sospensiva e poi l’annullamento delle disposizioni comunali che permetterebbe alla bocciofila, al circolo tennis e al ruzzolone di restare dove sono sempre state.
Secondo il comune infatti da lì dovrebbero sloggiare. L’argine del fiume, vicinissimo, li esporrebbe ad un rischio idrogeologico particolarmente elevato. Senza contare gli abusi edilizi che negli anni sono stati realizzati in difformità urbanistica rispetto alle originarie autorizzazioni, risalenti alla fine degli anni ’60. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di costituirsi nel giudizio promosso dalle tre associazioni dinanzi al Tar. L’apposito decreto firmato dal sindaco Fabrizio Cardarelli è apparso nei giorni scorsi all’albo pretorio online dell’ente e, per la verità, riguarda solo il ricorso presentato dall’A.S.D. Bocciofila Spoletina, difesa nel procedimento dall’avvocato Giuseppe La Spina del foro di Perugia. Ricorso che è stato notificato il 19 giugno scorso, proprio al limite della scadenza dei 90 giorni imposta dal comune per il ripristino dello stato originario dei luoghi.
Arrivano comunque le conferme che anche il Circolo Tennis e l’A.S.D. Lancio Ruzzolone si sono rivolti al tribunale amministrativo regionale entro i termini previsti. A rischiare di più è l’attività di Pontebari, che risulterebbe del tutto abusiva, mentre il Circolo Tennis dovrebbe dire addio ad un campo in terra rossa e al calcetto ma salverebbe i due campi da tennis più “anziani”. Nel mirino dei ricorrenti, stando ad alcune indiscrezioni, ci sarebbero dei presunti problemi di competenze nell’emissione della diffida a demolire.
A margine del consiglio comunale di oggi il consigliere con delega allo sport Roberto Settimi, che già in campagna elettorale era stato promotore di incontri con i rappresentanti delle associazioni esponendosi contro la demolizione degli impianti, ha detto di voler approfondire quanto prima questa delicata situazione. Al momento, comunque, la “patata bollente” è nelle mani del Tar.
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(Articolo modificato alle 00.21 del 7/07/2014)