“Devono dare i soldi ai nursini, loro sono abituati a rialzarsi e a darsi da fare”. Monsignor Riccardo Fontana conosce bene la città di San Benedetto e i suoi abitanti: dal 1996 al 2009 è stato arcivescovo di Spoleto -Norcia. Era lui il vescovo della Valnerina terremotata nel 1997 e della ricostruzione dopo quel terremoto. A Norcia passava ogni estate ed a Norcia è tornato sabato mattina, accompagnato dall’attuale arcivescovo, monsignor Renato Boccardo, e dal parroco don Marco Rufini. Gli occhi lucidi già prima di entrare nel centro storico, incontrando ed abbracciando alcune persone, si è emozionato e commosso davanti alla concattedrale di Santa Maria Argentea ed alle
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Intanto è iniziato il consolidamento della facciata della basilica di San Benedetto, simbolo del terremoto del 30 ottobre. Danneggiata, è però rimasta in piedi ed ora si sta intervenendo per evitare che ulteriori scosse possano portare al suo crollo. Nei giorni scorsi era stata effettuata invece la copertura delle rovine, in vista della ricostruzione. Nel frattempo i vigili del fuoco hanno recuperato le opere contenute all’interno della concattedrale di Santa Maria Argentea, “decapitata” dal sisma. Come il resto dei beni culturali salvati dal 24 agosto in poi, tutto sarà portato al deposito regionale di Spoleto.
A lanciare però un allarme sono i monaci benedettini, che evidenziano lo stato della loro biblioteca. “Mentre la Chiesa è sicuramente la parte più importante del monastero, come pure il vicino refettorio, – scrivono nel loro blog – la biblioteca rappresenta la metafora intellettuale di entrambi. Nutre la mente con la verità attraverso la storia, la letteratura, la scienza, la teologia, la filosofia e molto altro. Con i cuori ancora più appesantiti, dopo una settimana in cui la città è stata completamente inagibile, ci siamo finalmente addentrati nella nostra biblioteca accompagnati da quindici vigili del fuoco che rimuovevano le macerie e assicuravano che ci fosse un’uscita di sicurezza in caso di nuove scosse. La biblioteca, benedetta dal cardinal Ratzinger, poi arricchita con molti libri da lui stesso donati durante i suoi anni da pontefice, ha ricevuto un duro colpo. Il lato più lungo della biblioteca poggiava sul transetto settentrionale della Chiesa, che è completamente crollato il giorno del terremoto, e con esso molti dei nostri libri più amati. Inciampare sopra tanta distruzione è stato davvero scioccante, ma siamo ancora sgomenti che non una sola vita sia andata perduta. Abbiamo trovato alcune celle completamente distrutte. Se i monaci fossero stati lì, ora potremmo contare sulle loro preghiere dal cielo! Dio ha risparmiato le nostre vite. In quel mistero si vedono il Suo amore e la Sua protezione”.
A Preci, al contrario di quanto annunciato dalla dirigente scolastica la scorsa settimana, le lezioni riprenderanno invece la prossima settimana, così come a Monteleone di Spoleto. A Cascia, invece, oggi riprenderanno le lezioni per le superiori: l’Ipsia e il Liceo Scientifico si sposteranno a Roccaporena. “Colgo l’occasione per ringraziare l’Opera di Santa Rita – è il commento del sindaco Gino Emili – per essersi resa disponibile e per aver messo a disposizione le strutture. Per quanto riguarda le scuole Primaria e Secondaria di Primo Grado, l’obiettivo sarebbe di poter iniziare il 21 novembre dopo aver adeguato la struttura prefabbricata in Piazza Leone XIII. Nel frattempo si sta valutando l’opportunità di evitare il doppio turno”.
La decisione di riaprire le scuole a Norcia, però, è stata fortemente contestata vista ancora la situazione di emergenza in cui si trova la popolazione. A farsi portavoce delle lamentele è il commissario straordinario dell’istituto omnicompresivo, Lorenzo Delle Grotti, che ha inviato una lettera al premier Matteo Renzi, al ministro Stefania Giannini, alla governatrice Catiuscia Marini, al commissario straordinario Vasco Errani, al capo della protezione civile Curcio ed ai sindaci interessati. “Questa decisione – scrive Delle Grotti – sta provocando nelle famiglie degli alunni, ma anche degli operatori scolastici, seri problemi organizzativi, abitativi e logistici che portano con sé rabbia e disperazione. Moltissime persone dopo il terremoto, vivono negli alberghi tra Perugia e il Lago Trasimeno e cioè a 100-140 km da Norcia, quando le strade non sono interrotte. In questi giorni con l’interruzione di tutte le strade di accesso a Norcia e Preci, l’autobus navetta impiega anche 3 ore 30 min per collegare gli alberghi alla nostra città, un tempo eccessivo per ipotizzare un pendolarismo scolastico sostenibile. I soggetti interessati sono quindi costretti a cercare soluzioni abitative di emergenza nella nostra zona, come camper, roulotte o piccole case in legno, visto che i container collettivi non saranno disponibili prima del prossimo anno. Soluzioni queste che la Protezione Civile aveva finora scartato, anzi osteggiato, favorendo solo il ricovero nelle strutture alberghiere. Solo che ad oggi per le famiglie è problematico trovare questi mezzi di ricovero, perché si è verificata una corsa all’accaparramento anche nelle zone al di fuori del cratere sismico. Ci sono persone che hanno acquistato in proprio roulotte perfino dalla Sardegna, visto che nel raggio di 300 km è impossibile trovarle“. L’ex consigliere provinciale suggerisce “un metodo meno verticistico e rigido della gestione dell’emergenza, creando tra l’altro un punto di ascolto operativo che dia soluzioni più elastiche alle esigenze dei cittadini. Tutto ciò potrebbe evitare la “diaspora scolastica” in atto, favorita anche da alcune istituzioni che si recano negli alberghi ad invitare gli alunni a frequentare le scuole della zona del Perugino; fatto estremamente pericoloso perché elemento disgregativo della nostra comunità”. Infine la critica alla volontà di posizionare anche i futuri moduli scolastici nelle pertinenze dell’istituto Battaglia, già oggetto di numerose polemiche: “il terreno individuato è quello a più alto rischio idrogeologico del Comune di Norcia”.
“L’attuale periodo invernale e le condizioni climatiche particolarmente rigide che caratterizzano l’area interessata dal sisma hanno imposto la scelta di indirizzare, fin da subito, – si legge in una nota – la temporanea accoglienza alle popolazioni verso strutture al coperto, anche ricorrendo a soluzioni alloggiative lontane dai territori di stretta appartenenza, così da evitare l’allestimento di tendopoli che non avrebbero consentito adeguate condizioni di assistenza alla popolazione. E alcuni effetti del maltempo che ha interessato il centro Italia nel corso di questa settimana hanno confermato l’opportunità di tale scelta. Tuttavia, anche interpretando la volontà e la necessità degli amministratori locali di individuare soluzioni alloggiative di “prossimità”, anche per la prima emergenza per quella parte di popolazione con bisogni specifici e puntuali, connessi, ad esempio, all’attività lavorativa, si sta lavorando per poter utilizzare container a uso abitativo. La procedura negoziata avviata oggi da Consip risponde a questa esigenza. In particolare, sono tre i lotti previsti dalla procedura: il primo per il noleggio di container abitativi, il secondo per l’acquisto di arredi e biancheria per l’allestimento degli stessi container, e il terzo per il noleggio di container per uso lavanderia. Questi moduli verranno installati accanto ai container di servizio forniti attraverso l’attivazione di uno degli Accordi Quadro sottoscritti, prima di questa emergenza, dal Dipartimento della Protezione Civile. Il Dipartimento, infatti, nell’ottobre 2015, sempre attraverso Consip, ha indetto una gara per la stipula di un Accordo Quadro con più operatori economici per l’aggiudicazione di appalti specifici aventi ad oggetto il noleggio, il trasporto e l’installazione di moduli container in emergenza utili per allestire la parte di servizi in un’area attendata. La gara, in un unico lotto e suddivisa in nove aree geografiche, con base d’asta pari a 11,3 milioni di euro, è stata aggiudicata, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, lo scorso 24 agosto e ha una durata
In queste due settimane le amministrazioni locali della Valnerina hanno potuto contare sull’Italia intera, che si è mossa compatta (come avvenuto già a fine agosto con Amatrice e le zone limitrofe) per manifestare concretamente la propria solidarietà. Tante persone si sono organizzate autonomamente per raccolte di viveri e beni di prima necessità, hanno messo a disposizione mezzi, strutture e quant’altro. E’ a loro che ha voluto esprimere un ringraziamento pubblico il sindaco di Cascia, Gino Emili, città di cui si è parlato pochissimo dopo il 30 ottobre ma duramente colpita anch’essa dal terremoto. “A quindici giorni dal tragico evento – evidenzia Emili – rivolgo un grazie a tutti coloro che con grande spirito di solidarietà si stanno adoperando nei confronti della popolazione del comune di Cascia. Dall’Eurospin al Carrefour, dall’Elite alla Federcaccia, per citarne solo alcuni; dai sindaci alle associazioni che mi hanno contattato comunicando che si stanno attivando per compiere azioni di solidarietà nei nostri confronti; alle squadre calcistiche che hanno adottato la nostra città, ad iniziare dalla Ternana Calcio. Questa è l’occasione per dire grazie alle Forze dell’Ordine, ai Vigili del Fuoco, ai dipendenti comunali, a tutte le associazioni locali dalla Protezione Civile,alla Caritas che lavorano in silenzio. Un grazie a tutti i miei concittadini che con dignità stanno affrontando le grandi difficoltà legate al terremoto. Un grazie di cuore per quanto è stato fatto, si fa, e si farà in futuro”.
Tra i tantissimi episodi di solidarietà, quello dell’imprenditrice toscana Amelia Natalini, titolare del gruppo maglificio Del Carlo di Porcari (Lucca). Gli uomini del Corpo forestale dello Stato hanno scortato la consegna del materiale da lei donato, vale a dire due mungitrici, una a Norcia all’azienda di Ines Soriani e l’altra a Cascia all’azienda di Andrea Persiani, entrambe fortemente danneggiate dal sisma. L’assessore al turismo di Cascia, Monica Del Piano, ha presenziato alla consegna ringraziando a nome del Comune di Cascia per la donazione.
(Modificato alle 14)