Ha scelto un luogo della memoria di Perugia, l’ex cinema Lilli, ora contenitore vuoto alle porte dell’acropoli in cerca di una nuova vocazione e per questo simbolo di ciò che Perugia era e di ciò che la città capoluogo di regione vorrebbe tornare ad essere. “La città è ferma, non merita questo degrado” dice Massimo Monni, già consigliere comunale e regionale quando militava in Forza Italia, che dopo mesi di valutazioni e di incontri ha accettato di tornare in campo, candidandosi a sindaco di Perugia alla guida di uno schieramento “riformista e popolare”. Un declino per il quale non attribuisce colpe alle ultime amministrazioni. Anche se, sulla sanità, chiama in causa le responsabilità della Regione.
Due liste, una civica e una con una maggiore connotazione politica, per ora sosterranno il candidato sindaco Massimo Monni. “Con tante donne”, anticipa. Forse, se strada facendo si presenteranno le condizioni, ce ne potrà essere anche una terza. “Liste aperte a tutti coloro che non si riconoscono nella liturgia dei partiti di destra e di sinistra” chiarisce Monni, pronto ad accantonare, per il bene di Perugia, “quelle logiche politiche che io conosco”.
Alla presentazione della sua candidatura, insieme all’ex consigliere regionale Idv e poi Pd Carla Casciari, che guiderà la lista politica, era presenti la consigliera regionale Donatella Porzi, l’ex assessore regionale Antonio Bartolini, l’ex senatore Franco Asciutti. E ancora, Piero Sorcini, Ilio Liberati e Franco Battistelli. Personaggi del mondo della sanità (tra i quali Orlandi), dello sport (Walter Novellino), insieme a persone che hanno ricoperto incarichi dirigenziali nella burocrazia comunale e regionale.
Tanta componente approdata da sinistra a quel Terzo Polo che è collassato. Ma anche personaggi che con Monni hanno condiviso il percorso politico da socialista e da azzurro nel centrodestra. Anche perché, ribadisce Monni, non interessa da dove provengono o ciò che hanno fatto, ma cosa vogliono fare ora per Perugia.
Sicurezza, contrasto alla violenza di genere, economia ferma da rilanciare, opportunità per i gioavani laureati e una sanità che nel capoluogo regionale rappresenta “un problema serio” sono alcuni dei temi su cui Monni e i suoi sostenitori costruiranno il programma. Con una proposta subito lanciata: sul modello Genova, mezzi pubblici gratis per i residenti a Perugia.
Un programma per rilanciare le ambizioni di Perugia, come città e capoluogo regionale. Una città, dice Monni, che ha bisogno “di una persona con esperienza, ma che abbia anche il coraggio di decidere e fare”. “Perugia merita. Monni sindaco” è del resto il suo slogan.
In attesa di scoprire il candidato del centrosinistra, Monni si dice convinto di poter essere la sorpresa di queste elezioni che vedono grande favorita la rappresentante del centrodestra Margherita Scoccia. “Il ballottaggio è l’obiettivo minimo”, dice Monni.